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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2010 alle ore 13:21.
L'ultima modifica è del 22 maggio 2010 alle ore 15:08.
Le due camere del parlamento tedesco hanno approvato la partecipazione della Germania al maxipiano di salvataggio dell'eurozona da 750 miliardi di euro. La Germania è chiamata a contribuire a questo piano con una quota di 147,6 miliardi di euro. L'approvazione era stata caldeggiata questa mattina dal ministro delle finanze Wolfgang Schäuble in un discorso ai deputati. Al Bundestag i voti a favore sono stati 319 contro 72 contrari. I voti necessari erano 312, mentre la maggioranza che sostiene il governo di Angela Merkel è di 332 voti.
L'approvazione era abbastanza scontata, nonostante già ieri una decina di deputati della maggioranza si erano espressi contro il pacchetto europeo di sostegno alla moneta comune. La cancelliera Merkel ha sostenuto con forza nei giorni scorsi il provvedimento, da un lato affermando la volontà tedesca di fare «tutto ciò che sarà necessario» per difendere l'euro, e dall'altro sostenendo la necessità di regole più rigide per la finanza e un maggiore peso fiscale, per rassicurare l'opinione pubblica tedesca, preoccupata di 'importare' instabilità per colpa dell'euro. La moneta unica ha comunque beneficiato dei due voti di Berlino che rendono più semplice la strada verso un maggiore coordinamento economico nella Ue e in particolare nella zona euro. Dopo un minimo a 1,2459 l'euro ha progressivamente recuperato e alla chiusura della seduta in Europa è scambiato a intorno a quota 1,2550 contro il dollaro. «Il voto della Germania - ha sottolineato Lorenzo Bini Smaghi, membro del board Bce - insieme alle misure di sostegno finanziario che stanno approvando gli altri paesi, dimostra che l'Europa, pur con tutte le difficoltà funziona e prende decisioni utili. E ciò - secondo Binmi Smaghi - dovrebbe essere riconosciuto dai mercati e dai cittadini che dovrebbero avere un po' di fiducia nella capacità dell'Europa di affrontare questa crisi».
Intanto a Bruxelles si è riunita la task force composta dai ministri delle Finanze dell'Unione europea per discutere le proposte avanzate finora per rafforzare il coordinamento delle politiche economiche. La prima indicazione è che si vogliono accorciare i tempi per la decisione finale: al consiglio Ue di ottobre invece che nella riunione di dicembre. Il maggior coordinamento è stato definito la «prima priorità» della task force dal ministro spagnolo dell'Economia e delle finanze Elena Salgado, presidente di turno dell'Ecofin. «Lo abbiamo detto: più coordinamento contribuirà ad aumentare la competitività della zona dell'euro in particolare, ma anche della Ue. Senza alcun dubbio il coordinamento economico è la priorità numero uno in questo momento», ha detto la Salgado.