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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2010 alle ore 21:09.
Con la comunicazione sui fondi per le «misure di risoluzione delle insolvenze bancarie» Bruxelles avvia la exit strategy dalla copertura illimitata dei fallimenti da parte degli stati sovrani. È questo il senso della proposta avanzata dal commissario Ue al mercato interno, Michel Barnier, che sarà presentata alla prossima riunione del consiglio europeo e al G-20 di Toronto in calendario il 26 e 27 giugno.
L'obiettivo di fondo è dunque quello di armonizzare, non solo in sede europea, le misure di protezione dei risparmiatori, trasferendo il peso delle garanzie - che da quando è scoppiata la crisi pesano sui conti dei governi e quindi sui contribuenti - sulle banche e sui loro azionisti.
In Italia l'idea del 'blanket coverage', la garanzia totale, dei depositi bancari in caso di fallimento della banca è stata introdotta a ottobre 2008 con il decreto salva-banche poi trasformato in legge. In pratica la garanzia è stata estesa all'intero importo depositato da ciascun risparmiatore, con qualsiasi strumento. È stato superato, quindi, il limite di 103 mila coperto sino ad allora dal Fondo interbancario di tutela dei depositi.
«La crisi greca - spiegano i vertici dello European forum of deposit insurer - ha rafforzato la capacità di decisione della Ue e ha accelerato il processo di superamento delle garanzie statali, senza per questo perdere la tutela dei risparmi». Uno dei passaggi «fondamentali» della nuova disciplina che si prospetta è l'introduzione del concetto di 'bridge bank', la banca ponte, che potrà essere finanziata con la rete di fondi Ue che, a loro volta, saranno finanziati dalle banche. «Il concetto di banca ponte è mutuato dalla legislazione americana - spiegano le fonti - e in Italia consentirebbe una gestione più facile delle crisi bancarie trasferendo gli asset ad una nuova entità giuridica, la bridge bank appunto, che non è prevista dal nostro diritto fallimentare. Sarebbe più agevole il passaggio dalla amministrazione straordinaria alla liquidazione coatta amministrativa, evitando di depauperare eccessivamente gli attivi della banca in fallimento».
La comunicazione di Barnier si innesta nel processo di modifica della direttiva sui sistemi di garanzia di tutela dei depositi avviata dalla commissione europea che dovrebbe definire entro luglio prossimo gli emendamenti, costituendo il primo tassello del nuovo quadro comunitario. Barnier si è poi impegnato a presentare entro ottobre «proposte piu' dettagliate per la gestione delle crisi».