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Finanza e Mercati Azioni

Borse europee in rialzo, nel finale cade Wall Street

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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2010 alle ore 09:14.

Una giornata di riscatto per i mercati finanziari europei (non per Wall Street, in rosso nel finale) che si sono concessi un rimbalzo dai minimi dell'anno toccati alla vigilia guardando con speranza ai segnali di ripresa arrivati prima dalle previsioni dell'Ocse e poi dai dati macroeconomici americani. Rimane alta invece la tensione sui mercati valutari con la moneta unica ancora in forte discesa.

Borse europee, quindi, in gran rialzo, forse solo una parentesi, dopo lo scivolone di ieri. Il recupero di Wall Street e il rimbalzo di Tokyo hanno incoraggiato gli ordini in acquisto. A Milano l'indice Ftse It All Share ha guadagnato il 2,2%, riducendo i guadagni nel finale, il Cac 40 di Parigi ha segnato +2,32%, il Dax di Francoforte +1,55%, l'indice Ftse 100 di Londra è salito dell'1,97 per cento.

L'euro ha annullato nel finale delle contrattazioni intraday i guadagni messi a segno nella prima parte della seduta e ha chiuso in calo nei confronti del dollaro. La moneta unica è passato di mano a 1,2197 dollari (1,2252 ieri e 1,2309 oggi Bce), dopo un massimo a 1,2372, 110,13 yen (109,95 e 111,35), 1,4157 franchi svizzeri (1,4216 e 1,4206) e 0,8474 sterline (0,8546 e 0,8476). Dollaro a 90,24 yen (89,94), 1,1606 sfr (1,1592) e 1,4390 per una sterlina (1,4451). Dopo la chiusura di Wall Street l'euro è stato scambiato 1,2188 dollari.

A Piazza Affari in testa alla lista dei guadagni Prysmian e Tenaris, con rialzi nell'ordine dell'8%, mentre in un paniere principale quasi interamente positivo l'unico rosso è stato quello di Ansaldo Sts. A spingere il titolo della ex Pirelli Cavi hanno contribuito le dichiarazioni del banchiere Giovanni Tamburi che con le famiglie Angelini e D'Amico intende acquistare altri pacchetti di azioni dopo il 2% già accumulato.

Tenaris (+7,56%) è stata premiata da Exane Bnp Paribas, che ha alzato la raccomandazione a 'outperform' da 'neutral'. In luce anche Autogrill (+6,46% a 8,8 euro), con Chevreaux che ha confermato 'selected list', e Saipem (+4,5% a 24,8 euro) che ha incassato la conferma a 'buy' di Deutsche Bank.

Tra i bancari in evidenza Banco Popolare (+5,56% a 4,36 euro), seguita da Bpm (2,81% a 3,2 euro), Unicredit (+1,87% a 1,63 euro), Banca Mps (+1,05% a 0,86 euro). Più prudenza su Intesa Sanpaolo (+0,37% a 2,03 euro). In calo Ubi Banca (-0,35% a 7,11 euro). Tra gli assicurativi Generali ha segnato un rialzo dell'1,56% a 14,2 euro.

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Ben comprati tra i big Exor (+5,87 a 12,6 euro) con Fiat (+2,84% a 8,3 euro), Telecom Italia (+2,21% 0,92 euro), Eni (2,12% a 14,9 euro), Enel (+2,41 a 3,6 euro) con Hsbc che ha alzato la raccomandazione a 'overweight' da neutral.

Numerosi e consistenti i rialzi in tutto il listino, incluse una serie di mid e small cap. Tuttavia «non ci sono punti di riferimento chiari in questa fase, di certo non contano i fondamentali economici», ha commentato un trader a Reuters. «Assistiamo a movimenti che nascono e muoiono dai calcoli di operatori finanziari».

Positivo, sui listini, l'impatto delle nuove stime Ocse sulla crescita nel 2010 e 2011. L'istituto per quest'anno stima un più 2,7 per cento sul Pil complessivo dell'area dei suoi paesi, cui seguirà un più 2,8 per cento nel 2011. Sei mesi fa lo stesso ente prevedeva un più 1,9 per cento nel 2010 e un più 2,5 per cento nel 2011. «La crescita economica sta accelerando nell'area Ocse, con dinamiche divergenti tra le regioni. La forte crescita delle economie emergenti sta fornendo un significativo contributo».

«Tuttavia - rileva l'Ocse nel suo ultimo Economic Outlook - al momento i rischi a carico della ripresa globale potrebbero essere aumentati, considerata l'ampiezza dei flussi di capitali verso le maggiori economie emergenti e l'instabilità sui mercati dei titoli di Stato».

Per gli Stati Uniti l'Ocse prevede un tasso di crescita economica al 3,2 per cento sia quest'anno che il prossimo. Più limitate le prospettive di espansione in Europa: il Pil dell'area euro segnerà un più 1,2 per cento quest'anno, secondo l'ente parigino, e un più 1,8 per cento nel 2011.

Sembrava avviata a una seduta positiva anche Wall Street grazie a buoni dati congiunturali e all'attenuarsi di alcune preoccupazioni sulle nuove regole per la finanza. Il Dow Jones, intorno alle 19,50, avanzava dello 0,93% a 10.137,78 punti, con i titoli industriali in forte aumento sulla scia del balzo oltre le attese degli ordini dei beni durevoli. E invece no. Nelle ultime due ore i listini Usa sono affondati, complici le voci di un riassestamento della politica cinese nei confronti del debito dei paesi dell'eurozona.

Al termine il Dow Jones, che non molto tempo fa puntava a quota 12mila, ha segnato un mesto -0,69% ed è sceso a 9.974 punti, prima chiusura sotto i 10mila da febbraio 2010. Per lo S&P 500 calo del -0,57 per cento. Analogo calo per il Nasdaq composite (-0,68%), zavorrato da Microsoft, in calo per la settima seduta consecutiva, serie storica negativa più lunga per i titoli del colosso di Redmond, che proprio oggi è stato superato dalla rivale Apple in termini di capitalizzazione.

Apple, nel corso delle contrattazioni intraday, ha registrato un aumento dell'1,8%, che ha fatto salire la capitalizzaizone di borsa di Cupertino a 227,1 miliardi di dollari a fronte dei 226,3 miliardi di dollari di Microsoft i cui titoli sono arrivati a cedere il 5 per cento. A quel punto l'unica azienda americana a valere di più era il gigante petrolifero ExxonMobil. Al termine degli scambi la società guidata da Steve Jobs ha però accusato un calo dello 0,98% scendendo a 217,9 miliardi di capitalizzazione mentre Microsoft nonostante il -4% ha chiuso a 222,6 miliardi, riprendendosi un primato che a questo punto appare tuttavia molto fragile.

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