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SPERIMENTAZIONI / La strada spianata da Patti Chiari

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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2010 alle ore 12:22.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2010 alle ore 15:19.

L'autorevolezza dell'associazione non permette grandi manifestazioni d'entusiasmo e dal Consorzio Patti Chiari dell'Abi, la soddisfazione prende la forma di un sorriso sornione. «Da anni ormai il nostro sito consente di confrontare prezzo e convenienza dei conti correnti attraverso l'indice di costo applicato a una griglia di profili di consumo. E con questa normativa la Banca d'Italia ratifica quanto fatto finora dal consorzio».
Il lavoro di analisi e di elaborazione dei dati – raccolti e aggiornati negli ultimi anni dall'associazione delle banche –, oltre alla confrontabilità dei prodotti, ha portato a una vera e propria misurazione del peso medio di circa ottocento differenti conti correnti presenti sul sito. Si può verificare dunque che, in media, gli italiani spendono dai 37 (conto on-line) ai 68 euro (conto tradizionale) all'anno per un conto corrente di profilo "giovane senza redditi" e dai 73,6 ai 132,9 euro (con la stessa distinzione on-line e tradizionale) per un conto di profilo "famiglie con esigenze evolute".

La preesistenza dei profili, dunque, comporterà per le banche solo un lavoro di aggiornamento dei parametri. Da Unicredit, infatti, fanno sapere che «l'istituto ha già una gamma di conti correnti sostanzialmente modulata per soddisfare le esigenze dei target di clienti evidenziati dai profili di Banca d'Italia». Da Intesa Sanpaolo aggiungono che «la vera sfida è quella di capire anticipatamente dal colloquio con il cliente quale conto sia più adatto per lui». Banco Popolare sottolinea come «a parità di pacchetto, l'Isc relativo a un profilo "web" sarà inferiore rispetto a quello di un profilo tradizionale». Deutsche Bank ricorda invece che tutti i suoi clienti possono «creare un conto su misura attraverso la combinazione di vari moduli, aggiornabili in qualsiasi momento». Bnl (Gruppo Bnp Paribas) sottolinea infine l'impegno dell'istituto a segnalare i casi in cui, a fine anno «il conto non sia più adatto alle esigenze del cliente» rendendosi disponibile a supportarlo in caso di cambiamento.

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