House Ad
House Ad

Speciale Investimenti

Finanza e Mercati In primo piano

RISPARMIO GESTITO AL BIVIO 2 / Etf, ecco come selezionarli

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2010 alle ore 18:17.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2010 alle ore 16:32.

A vedere il numero di strumenti che di mese in mese si aggiungono alla lista dei quotati, quella degli Etf è un'industria in crescita e che a Piazza Affari sta marciando a pieno ritmo. Il 16 marzo scorso erano 448 gli Etf (compresi 67 Etc, quelli che replicano gli indici delle materie prime) scambiati sul segmento Etf Plus di Borsa Italiana con un picco degli scambi che ha raggiunto in febbraio i 295,4 milioni di euro (+ 56,21% anno su anno). Non solo. Il valore degli Etf depositati presso Monte Titoli è passato dai 10,2 agli attuali 15,5 miliardi. Un incremento che, depurato dall'andamento dei mercati, significa una raccolta netta superiore ai due miliardi. E anche da un confronto con il resto dell'Europa, nel 2009 Piazza Affari in termini di scambi è risultata la seconda in Europa per controvalore (con 54,5 miliardi contro i 132 miliardi di Deutsche Boerse) e la prima per numero di contratti eseguiti (quasi 2,5 milioni) nell'anno.

Un successo dovuto principalmente all'iniziativa di investitori istituzionali e di quei trader che li negoziano frequentemente ma anche da risparmiatori individuali che da soli o grazie alla consulenza di un esperto, li inseriscono nel proprio portafoglio diversificando nel medio e lungo termine sulle diverse asset class. Fino a oggi le leve principali del successo di questo strumento erano tre: semplicità, efficienza ed economicità. Ma con l'evolversi del mercato, gli emittenti hanno introdotto prodotti più evoluti e specialistici che, ricorrendo ad algoritmi e prodotti derivati, mirano a emulare la gestione attiva, a fronte però di costi più elevati. ««Quello degli Etf è un mercato che ha vissuto una notevole evoluzione – spiega Enrico Camerini, responsabile Etf Credit Suisse Italia, leader sul mercato Svizzero e quarto in Europa con 11 miliardi di franchi (circa 160 milioni di euro raccolti in Italia dallo scorso ottobre, ndr) – per quanto ci riguarda restiamo focalizzati sui prodotti che replicano l'indice investendo direttamente nei titoli sottostanti. Al momento non utilizziamo swap o altri derivati e abbiamo costi di gestione competitivi tanto che sulla nostra gamma di titoli governativi la commissione di gestione è dello 0,12% a fronte di una media tra lo 0,15% e lo 0,16%».

Ma per chi acquista un Etf quali sono i costi da prendere in esame? La prima voce di costo è la commissione di gestione che di per sé non significativa perché il cosiddetto Ter (costo totale annuo dell'Etf) è sempre più alto in quanto dentro ci sono delle voci di spesa che variano molto da Etf a Etf in base alla struttura di replica di ciascuno. Prendiamo per esempio il prodotto Xmtch on Msci Uk Small Cap che presenta una Ter pari allo 0,58%, ha in realtà una commissione di gestione di 0,42%. Essendo l'Etf uno strumento quotato a Piazza Affari, vanno aggiunti poi gli spread, costi impliciti dello strumento. Li ha calcolati per Plus24 la società Etf Consulting il 16 marzo alle 16,30, in un orario in cui, a mercati americani aperti, tradizionalmente sono più bassi. La voce spread ha un'incidenza significativa sul costo totale dell'Etf tanto è vero che quelli con spread più alto figurano tra i più costosi. È il caso di Lyxor Etf Msci Greece che con uno spread del 2,33% è in assoluto l'Etf più caro. Per avere un'idea sul quanto può variare la forbice dei costi complessivi tra Etf simili basta confrontare i tre strumenti azionari più economici che replicano l'indice DJ Eurostoxx 50. Il Db x-trackers costa 0,10% contro lo 0,19% dello stesso Etf della scuderia Amundi e contro lo 0,22% della scuderia iShare.

L’articolo continua sotto

Exchange traded fund, due formule per un portafoglio

Partiti nel settembre del 2002 come replicanti degli indici di Borsa, gli Etf non hanno fatto

Tags Correlati: Amundi | Borsa di Milano | Borsa Italiana | Deutsche Boerse | Emanuele Bellingeri | Enrico Camerini | Etf Consulting | Etf Credit Suisse | Exchange traded | Fondi comuni | Italia | Lyxor Etf Msci Greece | Monte titoli | Msci Uk |

 

Ma attenzione le voci di costo non sono finite: vanno aggiunte quelle di negoziazione. Queste, a seconda del canale (banca o Sim on line, sportello bancario, altro), possono andare da un minimo di 10 euro a operazione e fino a 0,5% del valore. Quindi, il canale è fondamentale per risparmiare. «Diversamente dal collocamento dei fondi comuni, con gli Etf non si percepiscono retrocessioni – spiega Emanuele Bellingeri, responsabile per l'Italia di ishares, leader di mercato con 96 prodotti quotati – tuttavia non solo tra i consulenti indipendenti anche tra molte reti di promotori finanziari l'approccio sta cambiando e tra chi sta adottando il modello della consulenza lo strumento Etf, decisamente meno oneroso, viene apprezzato».
Infine, dulcis in fundo in termini di performance gli Etf non hanno fatto miracoli. Le forti perdite subite da molti azionari nel 2008 non sono state ancora recuperate, neppure a fronte di buone performance nel 2009.

Exchange traded fund, due formule per un portafoglio