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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2010 alle ore 09:01.
Se AgustaWestland e Boeing vinceranno la gara per l'elicottero presidenziale, l'inquilino della Casa Bianca volerà su un velivolo «made in Usa» dal nome significativo: Boeing B101. Scompaiono tutti i riferimenti al costruttore italiano, un apparente passo indietro per AgustaWestland rispetto al precedente accordo con Lockheed Martin, sfumato per il ritiro del partner americano. «Ma non è così» spiega l'ingegnere Giuseppe Orsi, amministratore delegato di AgustaWestland, deciso ora a fare volare sui suoi elicotteri anche il russo Vladimir Putin, come spiega in una intervista esclusiva al Sole 24 Ore.
Ingegner Orsi la licenza per produrre negli Usa l'elicottero AW101 è stato un motivo sufficiente per convincere Boeing a tentare l'avventura?
In realtà Boeing non era l'unica alternativa quando si è trattato di trovare un altro partner dopo il ritiro di Lockheed Martin. A loro vantaggio ha giocato il fatto che lavoriamo insieme da 30 anni, abbiamo cooperato a diversi programmi come l'Apache e i Chinook, mentre in Inghilterra stiamo negoziando il contratto per i CH-47F. Insomma ci conosciamo da tempo, abbiamo sempre lavorato bene e Boeing considera l'AW101 l'elicottero migliore.
Ora però sarà la Boeing ad occuparsi dell'elicottero e a partecipare direttamente alla gara...
Esatto: con l'accordo per la licenza, AgustaWestland sarà un subfornitore mentre spetterà a Boeing decidere quali cambiamenti apportare alle condizioni della gara. Con Lockheed Martin invece avevamo un accordo di partnership: l'elicottero era il nostro e gli americani intervenivano soltanto nella parte elettronica. Ora sarà Boeing ad occuparsi di tutto. Se questo programma andrà avanti ci saranno benefici significativi per noi.
Il contratto di licenza vale soltanto per l'elicottero presidenziale?
Assolutamente sì. Ad esclusione di questa gara, AgustaWestland continuerà a produrre e a commercializzare l'AW101 in tutto il mondo.
Perché Lockheed Martin ha scelto Sikorsky?
È stata una separazione consensuale, ma inevitabile. C'è stato un cambiamento delle loro strategie e ora non intendono più essere prime contractor di programmi che non controllano completamente. Nel caso del VH-71, la richiesta dell'amministrazione Obama di avere un elicottero meno costoso e più semplice dal punto di vista dei sistemi a bordo, limitava il loro apporto al progetto che a quel punto diventava poco interessante.