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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2010 alle ore 18:39.
Il tonfo di British Petroleum in Borsa (-50% in meno di due mesi) ha assunto, nelle ultime 24 ore, i contorni della telenovela. Ieri pomeriggio, mercoledì, il titolo del colosso inglese responsabile del disastro nel Golfo del Messico dopo l'esplosione di una piattaforma petrolifera il 21 aprile scorso, ha chiuso le contrattazioni a Londra (ore 17.30 in Italia) con un calo del 4,2% a 380 pence. Alle 22.30, invece, gli adr (certificati che rappresentano i titoli di una società straniera quotata anche in altri paesi) di Bp quotati a Wall Street hanno archiviato gli scambi con un tonfo superiore al 15%, a 29 dollari, il minimo degli ultimi 14 anni.
Oggi, giovedì, il titolo ha riaperto a Londra (9.30 ore italiane) perdendo il 15% (a 346 pence). Alle 15.30 italiane, quando poi sono ripartite le contrattazioni a Wall Street, il titolo ha aperto con un guadagno del 10 per cento. Nello stesso momento perdeva, dall'altra parte dell'oceano, il 6 per cento. Percentuali sballate, insomma, ma relative sempre alla stessa azienda.
Scostamenti che hanno mandato nel pallone alcuni investitori, frutto - hanno ipotizzato in molti - di operazioni di arbitraggio finanziario, quella pratica che consiste nell'acquistare un titolo su un mercato e di rivenderlo su un altro, lucrando sulla differenza dei due prezzi. In realtà, secondo i gestori, nella soap opera British Petroleum si può parlare più di speculazione (si lucra sul fattore tempo) che di arbitraggio (si lucra sul fattore spazio).
«Per scongiurare i dubbi – spiega Nicola Trivelli, direttore investimenti Sella Gestioni – basta prendere in mano la calcolatrice. In questo momento un adr di Bp è scambiato a 32,4 dollari negli Stati Uniti e a 370 pence (un pence equivale a 1/100 di sterlina) a Londra. Per calcolare se i due prezzi corrispondono basta moltiplicare il valore di un titolo londinese x 6 (tale è il valore di concambio con il rispettivo adr americano, ndr), dividerlo per 100 (per trasformare i pence in sterline, ndr) e convertire il tutto in dollari (il cambio attuale con il dollaro è di 1,46, ndr). Riepilogando: 370x6/100x1,46=32,4. Ecco che l'arbitraggio è escluso. Semmai - spiega Trivelli - si sta facendo molta speculazione attraverso le comuni tecniche di scalping sfruttando la forte volalità del titolo».