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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2010 alle ore 19:49.
La scure di Moody's sulla Grecia. L'agenzia di rating, di recente al centro di polemiche per un'analisi sulle banche italiane che aveva provocato non pochi "scossoni" sui mercati, ha rivisto al ribasso il merito di credito del debito sovrano. A mercati chiusi la società ha portato il rating sul medio termine di Atene da A3, ultimo livello di investment grade, a Ba1, il primo voto "non investment". Come si dice in gergo, "junk" cioè "spazzatura". La sforbiciata è di ben 4 notches: un bel salto all'ingiù, non c'è che dire. Anche sul breve termine, il rating è sceso da Prime-1 Not-Prime. L'outlook è, adesso, stabile.
«Il rating Ba1 - dice Sarah Carlson, Vice President-Senior Analyst di Moody's Sovereign Risk Group e capo analista per la Grecia - riflette l'analisi della forza e dei rischi associati al pacchetto di salvataggio dell'Unione europea e del Fmi. Il piano, in effetti, elimina ogni rischio di default nel breve termine e incoraggia il rafforzamento di un credibile mix di riforme strutturali». Ciononostante, «i rischi macroeconomici e di attuazione associati con il programma sono sostanziali e più coerenti con il rating BA1», aggiunge la Carlson.
«C'è una considerevole incertezza sulla tempistica e sull'impatto - aggiunge l'esperta- che le riforme strutturali avranno» sulla crescita economica del paese. Questa incertezza rappresenta un rischio che ha portato Moody's a ritenere« che per Atene il rating più adatto fosse quello di Ba1 invece che A3». Le prospettive sono «stabili», ovvero riflettono la probabilità che il rating non cambierà per i prossimi 12-18 mesi.
La reazione di Atene
Dopo la mossa di Moody's, la reazione di Atene non si è fatta attendere. «La decisione di Moody's non tiene conto dei progressi compiuti riguardo al deficit di bilancio», ha detto il ministro delle Finanze greco, Giorgio Papaconstantinou, «Il downngrade di oggi deciso non riflette in alcun modo i progressi messi a segno negli ultimi mesi né riflette le prospettive legate ai correttivi fiscali e al miglioramento della competitività del Paese», ha affermato Papaconstantinou. Il quale ha infine aggiunto: il governo greco rimane assolutamente impegnato nel programma di correzione dei conti e di «miglioramento delle prospettive di crescita».