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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2010 alle ore 08:27.
Chiusura in lieve ribasso per Wall Street che dopo una seduta positiva, cambia rotta nel finale per chiudere in rosso. Il DJIA perde lo 0,05% a 10.444,82 punti, il Nasdaq Composite cede lo 0,90% a 2.289,09 punti mentre lo S&P 500 arretra dello 0,38% a 1.113,25 punti.
A influire sulle contrattazioni la decisione dell'agenzia Fitch di tagliare il rating alla banca francese Bnp Paribas da AA ad AA-. L'otlook resta stabile ma gli asset della prima banca francese vengono definiti «deteriorati». La società, scrive Fitch in una nota, ha retto bene alla crisi ma resta esposta in molti settori considerati «vulnerabili».
Un campanello d'allarme quindi che è stato giudicato dai mercati come un segnale che la crisi dei debiti sovrani è ben lontana dall'essere risolta. La banca francese peraltro è uno degli istituti di credito più indebitati del Vecchio continente (nel 2012 dovrà rimborsare oltre 271 miliardi di dollari di bond). Fitch rimarca inoltre la notevole importanza che la banca (che controlla l'italiana Bnl) riveste a livello nazionale e internazionale al punto da sostenere che «un eventuale intervento statale a suo sostegno sarebbe estremamente necessario in caso di necessità».
Per il resto la giornata è stata segnata dalla decisione annunciata nel corso del weekend dalla Banca centrale cinese di permettere un maggiore tasso di fluttuazione dello yuan, sganciandolo, di fatto, dal cambio fisso nei confronti del dollaro. Pechino ieri ha detto che si tratterà di una rivalutazione graduale.
Inizialmente la Banca centrale cinese aveva deluso gli operatori fissando il punto medio della banda di oscillazione consentita invariato rispetto a venerdì. Quando tuttavia lo yuan ha iniziato a rafforzarsi sul mercato spot, grazie soprattutto agli acquisti delle banche straniere, la Banca centrale cinese non è intervenuta dando dunque un importante messaggio di reale cambio di direzione nella sua politica valutaria.
Sul mercato spot lo yuan è arrivato a toccare quota 6,8110 dollari, il livello più alto dal 23 settembre 2008, che a sua volta aveva eguagliato il livello più alto dal luglio 2005, quando la banca centrale cinese aveva permesso un primo rafforzamento della divisa nazionale rispetto al dollaro. Bene in questo scenario anche l'euro che si rafforza rispetto al dollaro a 1,2456 da 1,2360 venerdì sera.