House Ad
House Ad
 

Finanza e Mercati In primo piano

La Fed non muove i tassi. Chiusura debole a Wall Street. Europa giù. Pesa il warning Grecia di Agricole

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2010 alle ore 09:55.
L'ultima modifica è del 23 giugno 2010 alle ore 12:59.

Chiusura debole per Wall Street. Il Dow Jones avanza dello 0,06% a 10.299,87 punti, il Nasdaq perde lo 0,33% a 2.254,23 punti mentre lo S&P 500 arretra dello 0,29% a 1.092,11 punti. La seduta è stata influenzata in prima battuta dal dato negativo sulla vendita di nuove case (con il calo più consistente dal 1963) e in serata dal discorso della Fed che ha deciso di mantenere invariati i tassi. Hanno fatto peggio i listini europei, penalizzati dall'allarme lanciato da Crédit Agricole sull'esposizione in Grecia che potrebbe pesare per un miliardo di euro.

Borse europee. Il Cac40 francese ha perso l'1,71%, il Dax30 tedesco lo 0,99%, il FTSE 100 londinese l'1,22 per cento. A Piazza Affari il FTSE Mib ha cedutol'1,21%, il FTSE IT All Share l'1,22 per cento. Giù i titoli dell'energia, Prysmian , Pirelli, Unipol e Tenaris. Giornata di flessione anche per i titoli del credito, penalizzati dall'intenzione dei governi europei di varare una tassa sul sistema finanziario. Tassa fissata ieri, martedì, dalla Gran Bretagna, nella misura iniziale dello 0,04% sul fatturato.

A penalizzare i mercati sono stati inoltre i timori per nuove perdite sul fronte greco annunciate, questa volta, dalle banche francesi. Crédit Agricole ha infatti lanciato l'allarme annunciato che potrebbe aggiungere perdite per un miliardo di euro a causa dell'esposizione in Grecia. Ma analizziamo tutto più nel dettaglio.

In attesa della Fed. Wall Street ha chiuso con il Dow Jones a +0,06%, praticamente invariato rispetto alla chiusura di ieri, martedì. Alla debolezza del mercato americano ha pesato in particolare il dato sulle vendite di nuove case a maggio (300mila), nettamente inferiore rispetto alle 410mila attese. Rispetto ad aprile il calo è pari al 32,7%, il minimo dal 1963 (bisogna tener conto però che ad aprile è scaduto il termine ultimo per usufruire degli incentivi fiscali per l'acquisto di abitazioni e questo può aver inevitabilmente influenzato il mercato). In serata la Fed ha mantenuto invariato il costo del denaro.

La tassa sui banchieri. Ieri il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha spiegato che ci sarà una «tassa sulle banche a partire dal gennaio 2011. Riguarderà tutti gli istituti anche stranieri che operano nel regno Unito, eccetto quelli di ridotte dimensioni». I dettagli del prelievo non sono stati indicati, ma si sa che la tassa dovrebbe essere calcolata sul bilancio, e non sugli utili, con un'aliquota che dallo 0,04% (2011) passerà allo 0,07% nei prossimi anni.

L’articolo continua sotto

Greenspan torna a far sentire la sua voce: il costo dei prestiti Usa esploderà. Unica via è ridurre il deficit

Ogni tanto ritornano. Alan Greenspan, per anni osannato e adorato presidente della Federal reserve

Mark Faber: «L'oro resta la mia opzione». Jim Rogers: «Le commodity agricole sono ok»

Investimenti anti-crisi. Le strategie dei guru di Wall Street Marc Faber e Jim Rogers

I mercati azionari? «Ora come ora i listini Usa sono un'attività per trader che amano l'alto

Le carte che decidono i giochi della Borsa

Le carte che dettano il gioco delle Borse mondiali

Liquidità, tassi d'interesse e tecnologie. Ancora: crescita economica, nuove regole e fiducia. Di

Tags Correlati: Bnp Baribas | Borsa di Milano | Borsa di Tokyo | Borsa Valori | Credit Agricolé | Daniel Bouton | Dati di bilancio | Downing Street | Europa | Fed | Fiat | George Osborne | Gran Bretagna | Grecia | Indici finanziari | Lingotto | Londra | Mercato azionario | Nasdaq | Parigi | Pirelli | Prysmian | Tenaris | Unipol Assicurazioni | Università degli studi di Torino | Wall Street

 

La decisione del governo inglese segna il primo passo concreto verso quell'imposta globale sulle banche di cui da mesi si discute. Mentre Downing Street svelava il suo colpo di maglio, veniva avviata un'inziativa congiunta su questo fronte dalla stessa Londra, insieme a Parigi e Berlino. Una lettera, in previsione del G20 di Toronto nel prossimo week end, in cui viene sostenuta l'idea di una tassa planetaria sulle banche. È molto probabile che la proposta trovi la solita fredda accoglienza dei meeting precedenti: sono nettamente contrari Giappone, Brasile e India. E la motivazione è piuttosto semplice: i loro istituti di credito sono usciti indenni dalla crisi finanziaria e non ne vogliono, quindi, sapere di essere puniti alla stregua di chi invece ha combinato disastri.

La tragedia greca che parla francese. Ma non è solo una questione di tasse. Ieri il colosso francese Crédit Agricole ha lanciato l'allarme sui suoi conti: potremmo dover iscrivere nuove perdite per un miliardo di dollari a causa del nostro business greco, ha detto il portavoce del gruppo. E non si tratta solamente di Agricole: anche Société Générale, che ieri ha visto la deposizione dell'ex presidente Daniel Bouton nel processo contro il trader-dipendente jerome Kerviel, controlla una banca ad Atene che è, secondo quanto scrive il Wall Street Journal, in forte perdita; mentre Bnp Baribas possiede un istituto portoghese e ha miliardi di euro investiti nel debito ellenico e di Madrid. È ovvio che, in questa situazione, le banche francesi non offrono, almeno nell'immediato, quell'idea di safe-haven che al contrario i risparmiatori cercano.

Piazza Affari. Tra le blue chip c'era molta attesa per l'andamento del titolo Fiat, nella giornata in cui è arrivato l'esito del referendum degli operai dello stabilimento di Pomigliano D'arco sull'accordo per il trasferimento della produzione della Panda dalla Polonia. dopo un avvio in calo, sulla scia del mercato, il Lingotto cede lo 0,3 per cento. Per adesso il mercato non sembra dare troppo "peso" al tema dello scontro tra una parte dei sindacati e il managemente.

Il Far East e l'euro. L'andamento di oggi delle Borse è comunque influenzato anche dala chiusura negativa di Tokyo. L'indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso alla chiusura 189,19 punti, pari all'1,87%, scendendo a quota 9.923,70 punti. Senza eccessivi scossono invece l'andamento dell'euro. La moneta unica europea, in avvio, quotava lieve ribasso a 1,2272 dollari contro gli 1,2278 della chiusura di ieri. La divisa comune risente dell'incertezza che é tornata a impadronirsi dei mercati finanziari dopo lo scivolone di ieri di Wall Street e la flessione di Tokyo.


Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da