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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2010 alle ore 18:10.
Gli stress test sulle banche in Italia, che a livello europeo si è appena deciso di estendere, sono ora in fase di elaborazione e solo quando saranno conclusi, sulla base di calcoli complessi, si potranno valutare eventuali necessità di finanziamento delle banche.
Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, durante una conferenza stampa al termine di un seminario a Roma. Interpellato su alcune ipotesi di stampa in merito a necessità di capitale che da reperire in alcune banche italiane, Draghi si è detto «veramente stupito dalla veolcità con cui la gente produce queste ipotesi».
«L'esatto ammontare di capitale sarebbe il risultato di calcoli molto complessi degli stress test, e stiamo nella fase di preparazione - ha rilevato Draghi - dopo che è stato deciso di ampliarli». E sugli stress test fatti in altri paesi «finora ho visto che molte di queste anticipazioni erano senza fondamento».
Il Governatore della Banca d'Italia, insieme al presidente della Bce, Jean Claude Trichet, ha voluto poi difendere i risultati del G-20 di Toronto. «È la prima volta - ha osservato - che si é fatto riferimento ad un consolidamento» dei conti pubblici «amico della crescita» e ci si è focalizzati su questo aspetto. Per il presidente della Bce, Trichet, é molto importante puntare ad un "consolidamento dei conti pubblici che non danneggi la crescita ma la alimenti e raccolga la fiducia degli investitori".