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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2010 alle ore 09:16.
Chiusura negativa per le Borse europee con ribassi vicini al punto percentuale. A penalizzare i listini è stato in particolare il settore auto con l'indice Stoxx di settore in flessione del 2% dopo che gli analisti di Morgan Stanley hanno bocciato con raccomandazione underweight (sottopesare) Daimler e Peugeot. Ha pesato anche la debolezza di Wall Street, che deve fronteggiare le deludenti trimestrali di Goldman Sachs (-82% degli utili), Ibm e Texas Instruments.
Tra gli indici Francoforte ha ceduto l0 0,73%, Parigi lo 0,53 per cento. A Piazza Affari l'indice FTSE IT All Share ha ceduto l0 0,69% e l'FTSE Mib lo 0,66% per cento. Male Fiat. Risanamento ha perso più del 10% nella giornata in cui è stata diffusa la notizia del sequestro preventivo dell'area Montecity-Rogoredo,
Bene le banche a Madrid. In controtendenza il listino di Madrid (+1,3%) trascinato dal settore bancario che ha beneficiato di alcuni rumor circa un esito favorevole che potrebbero avere gli stress test (che saranno resi noti il 23 luglio). Non a caso il titolo dell'istituto Bbva ha guadagnato l'1,9%. In netto rialzo (+2,1%) anche Banco Santander. La notizia ha alimentato il recupero anche dei bancari italiani che hanno limato in chiusura il ribasso accumulato in giornata chiudendo in lievo calo. Unicredit ha ceduto lo 0,4%, Intesa Sanpaolo ha perso lo 0,1 per cento.
Negli Stati Uniti, invece, chiusura in buon rialzo dopo un avvio di segno contrario: al termine degli scambi Il Dow Jones sale dello 0,74% a 10.229,96 punti, il Nasdaq avanza del 1,10% a 2.222,49 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un incremento dello 1,14% a 1.083,48 punti. Il trend al ribasso era essenzialmente dovuto a due motivazioni: il numero di nuovi cantieri avviati che a giugno è sceso del 5% a un tasso annuo di 549mila, livello più basso da ottobre 2009: il dato reso noto dal dipartimento del Commercio èdecisamente peggiore delle attese degli analisti, che prevedevano una flessione contenuta al 3,2%; la seconda ragione era la cattiva trimestrale di Goldman Sachs (il titolo dopo un avvio negativo ha chiuso in rialzo del 2,21%, premiato dagli investitori che credono nel valore della banca e decidono di comprare a prezzi comunque convenienti), che ha seguito quelle diffuse ieri, a mercati chiusi, di Ibm e Texas Instruments, anche queste poco entusiasmanti.