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Fiat torna in utile e corre in Borsa. Marchionne: un trimestre eccezionale

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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2010 alle ore 08:25.

Fiat torna all'utile nel secondo trimestre 2010, con un risultato netto, 113 milioni, superiore ai 90 milioni attesi dal mercato e contro una perdita da 179 milioni nello stesso periodo del 2009. I ricavi sono cresciuti del 12,5% a 14,8 miliardi con trading profit "più che raddoppiato" a 651 milioni. In forte calo l'indebitamento netto industriale, a 3,7 miliardi dai 4,7 di fine marzo.

Sono i principali dati del secondo trimestre registrati dal Gruppo Fiat e approvati dal consiglio di amministrazione che si è riunito ad Auburn Hills, Michigan, al quartier generale della Chrysler, segno dell'avvicinamento tra le due case. Fiat viaggia in ha chiuso in deciso rialzo a Piazza Affari con un balzo del 6,76 per cento.

«Avete visto i numeri, da un punto di vista operativo è stato un trimestre fantastico per il gruppo - questo il commento dell'ad di Fiat, Sergio Marchionne -. Abbiamo superato le aspettative del mercato è stato un trimestre incredibilmente forte in tutti i settori».

Il Cda del Lingotto ha inoltre approvato la scissione parziale proporzionale, con cui Fiat S.p.A. intende trasferire ad una società di nuova costituzione, Fiat Industrial S.p.A., alcuni elementi dell'attivo (prevalentemente partecipazioni) relativi ai business dei veicoli industriali, motori "industrial & marine", macchine agricole e per le costruzioni, oltre a debiti finanziari.

«Con la scissione - spiega Fiat - queste attività saranno separate da quelle automobilistiche e dalla relativa componentistica, che includono Fiat Group Automobiles, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e FPT Powertrain Technologies (attività di motori e trasmissioni per autovetture e veicoli commerciali leggeri)». Dalla data «di efficacia della scissione - prosegue Fiat - che si assume possa essere il 1 gennaio 2011, le azioni di Fiat Industrial saranno assegnate agli azionisti Fiat sulla base di un rapporto uno a uno».

Gli analisti promuovono il titolo dopo i conti. In giornata sono arrivati degli apprezzamenti da parte di alcuni analisti finanziari sulle potenzialità del titolo che attualmente viene scambiato a 9,6 euro. Oddo Securities ha confermato la raccomandazione buy e il target price a 13,5 euro. Gli analisti sottolineano che i dati trimestrali hanno battuto le attese e ricordano come la loro stima di profitto operativo per l'intero 2010 sia posta a 1,5 miliardi di euro. Fiat ha confermato un target di utile della gestione ordinaria tra 1,1 e 1,2 miliardi di euro, affermando però che è «molto probabile» che gli obiettivi per il 2010 vengano rivisti al rialzo in occasione della pubblicazione dei risultati del terzo trimestre.

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Conti«decisamente superiori alle nostre stime e a quelle del consensus grazie ai forti volumi, abbinati al mix positivo e al contenimento dei costi» secondo gli analisti di Mediobanca che rivelano che «il dato più importante è la generazione di cassa per 1 miliardo che ha portato alla riduzione del debito a 3,7 miliardi e viene interamente da Cnh, che nel trimestre ha generato cassa per 1,3 miliardi euro". Gli analisti hanno un rating sul titolo outperform, con prezzo obiettivo a 16 euro. Hanno alzato le stime sul titolo anche gli analisti di Equita che hanno emesso un rating buy con prezzo obiettivo a 14,8 euro.

Rating sotto osservazione. Moody's ha però posto il rating di lungo termine di Fiat (Ba1) sotto osservazione per possibile declassamento. Lo comunica una nota dell'agenzia di rating spiegando che la decisione è stata presa a seguito del progetto di spin-off da Fiat delle altre attività industriali del gruppo, le più rilevanti Cnh ed Iveco, che confluiranno in Fiat Industrial. Per Moody's l'operazione potrebbe comportare un indebolimento del profilo di Fiat rispetto a quello attuale che combina tutte le attività in Fiat Group.

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