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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2010 alle ore 07:59.
Lo stress test risponde bene all'esame dei mercati. Un esame secondo Wolfgang Munchau studiato su misura per determinare il risultato. E c'è anche chi ora fa dei test alternativi con risultati totalmente diversi rispetto a quelli ufficiali. In ogni caso, la reazione delle borse europee agli stress test potrebbe essere misurata in un rialzo dello 0,7% dell'indice bancario. Tale era infatti il guadagno del settore alle 15.30, prima che Wall Street aprisse i battenti: non certo una risposta entusiastica, ma in ogni caso era qualcosa in più rispetto al mercato che in quel momento perdeva lo 0,1%. Il fatto che l'indice settoriale Stoxx abbia invece concluso la seduta con un rialzo dell'1,72% (+0,45% lo Stoxx600) è dovuto esclusivamente all'esuberanza di Wall Street: e, in particolare, a quella delle banche americane che sono salite del 2,2%, il doppio rispetto all'S&P (+1,12%, +1,19% il Nasdaq).
Siccome è arduo supporre che gli istituti di credito Usa abbiano celebrato i successi del sistema bancario europeo, bisognerebbe concludere che l'esito degli stress test è apparso sostanzialmente scontato dalle borse del Vecchio continente.
La loro moderata reazione ben si accorda con le altrettanto moderate aspettative degli operatori. Francoforte è salita dello 0,45%, perché si dava per scontato che il sistema bancario del paese guida dell'euro non sarebbe stato scosso; Londra ha guadagnato lo 0,72% perché era noto che le banche britanniche erano in salute, dopo essere state abbondantemente capitalizzate due anni fa con i soldi pubblici; Parigi è salita dello 0,81% perché si sapeva che non c'erano particolari problemi. Dove qualche dubbio poteva emergere era semmai in Italia (+1,05% la borsa di Milano), oppure in Spagna (+1,14% Madrid). Alla fine la reazione più consistente s'è vista ad Atene (+2,18%), perché in questa crisi dei debiti sovrani solo una banca ellenica risulta bocciata. E in ogni caso non si può certo dire che sia stata una reazione entusiastica.
Anche sui mercati del credito si sono visti solo piccoli miglioramenti: i credit default swap sui maggiori istituti di credito sono scesi di qualche punto, tranne quelli di Hsh Nordbank Ag, cresciuti invece di 10 punti. L'episodio, pur assai marginale, è tuttavia istruttivo, poiché dimostra quanta considerazione abbia riservato il mercato alla promozione delle banche regionali tedesche. Anche il costo dei Cds sui bond europei (a buon rating e sotto la tripla B), dopo un iniziale piccolo sbandamento in mattinata, sono calati. E, infine, l'euro, con la stessa moderazione delle altre attività finanziarie, ha festeggiato salendo a 1,297. A completare il bel quadretto del sistema bancario europeo, è arrivata una nota di Fitch, nella quale si sottolinea come l'agenzia non abbasserà automaticamente i rating alle 7 banche che non hanno superato gli stress test.