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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2010 alle ore 14:01.
Wal-Mart è una di quelle catene della grande distribuzione i cui risultati sono molto attesi perché danno il polso dell'economia reale. Ebbene, la trimestrale del numero uno mondiale sembra fotografare quello che già si sapeva: nel secondo trimestre gli utili netti sono pari a 3,596 miliardi di dollari, in rialzo del 3% rispetto a un anno fa. La produttività, quindi, è aumentata, un po' come ci si aspettava.
Le vendite, dal canto loro, sempre nel trimestre sono cresciute del 2% a valuta costante alla somma di 103,73 miliardi di dollari. Il che indica, di nuovo, quello che si più o meno sapeva: c'è la ripresina, ma poi bisognerà vedere se l'economia reale riuscirà a mantenere la testa alta. In generale, comunque, alla luce dei risultatilievemente superiori alle attese per quanto riguarda gli utili, Wal-Mart ha alzato le stime per l'intero anno in una forbice compresa tra 3,95-4,05 dollari ad azione contro i 4,01 dollari attese dagli analisti.
Wal-Mart ha inoltre reso noto di aver effettuato operazioni di buy-back azionario nel corso del trimestre per complessivi 4,1 miliardi e di aver avuto riserve di cash per 10,2 miliardi alla data del 30 giugno. Hanno deluso tuttavia nel trimestre le vendite nei negozi negli Stati Uniti aperti da almeno un anno, che sono calate dell'1,8%, contribuendo a generare un risultato sulle vendite che ha mancato le attese di Wall Street (103 contro 105 previsti dal consensus).
«Malgrado le difficoltà del quadro economico in cui operiamo - ha detto il direttore generale Mike Duke - continuiamo a registrare un aumento degli utili». Guardando in avanti, Duke ha dichiarato che «la ripresa lenta peserà sui nostri consumatori e noi ci attendiamo che rimangano prudenti nelle loro spese». (Corrado Poggi, Sole24Ore Radiocor)