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Finanza e Mercati In primo piano

Intel acquista McAfee (antivirus) per 7,68 miliardi di dollari

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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2010 alle ore 15:29.

Il gran colpo dell'estate per l'industria hi-tech è arrivato. La firma l'ha posta Intel, annunciando di aver trovato l'accordo per acquisire McAfee - una delle principali aziende al mondo nel campo della sicurezza informatica - con un investimento cash di 7,68 miliardi di dollari.

I 48 dollari per azione che il gigante del silicio californiano pagherà per questa operazione (già benedetta dai consigli di amministrazione) rappresentano un premio del 62% rispetto al valore del titolo in Borsa di McAfee (29,93 dollari, ma il titolo ha preso il volo a New York guadagnando nel pomeriggio quasi il 60% a 47 dollari) alla chiusura dei listini di mercoledi sera a Wall Street. A metà luglio Intel ha presentato i dati semestrali registrando un incremento del fatturato del 34% nel secondo trimestre sfoggiando i migliori risultati dei propri 42 anni di storia.

Parliamo quindi di uno sforzo importante, che peserà sul bilancio in modo marginale sull'utile netto della società e lo migliorerà lievemente su base non-Gaap nel primo esercizio fiscale per poi diventare neutrale dal secondo anno in poi. Quella che renderà McAfee - 6.100 dipendenti in tutto il mondo e un fatturato di due miliardi di dollari con un margine operativo lordo vicino all'80% - una sussidiaria di proprietà al 100% della divisione Software e Servizi di Intel non è però, per diverse ragioni, una grande operazione di sola natura finanziaria.

A Santa Clara sono infatti convinti di aver messo le mani sul «partner ideale nel campo delle tecnologie per la sicurezza» e la ragione per cui processori e antivirus possono andare a braccetto è la seguente. Il computing si fa sempre più online, e la sicurezza delle attività condotte sul Web è un elemento essenziale di questo nuovo "modus operandi" degli utenti dotati di notebook, tablet e dispositivi intelligenti.

Capacità di elaborazione, prestazioni grafiche, efficienza energetica e ora anche security: il "pacchetto" che Intel andrà a proporre ai produttori di computer - ma anche a quelli di televisori, automobili, sistemi di pagamento e gadget tecnologici di ogni genere – si arricchisce quindi di un nuovo attributo. Se il futuro sarà caratterizzato dalla presenza pervasiva di dispositivi e macchine sempre connesse, dicono i vertici di Intel, l'offerta di soluzioni di sicurezza richiede un nuovo approccio che sappia combinare in modo convergente software, hardware e servizi.

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Se prestazioni (nel segno dei ridotti consumi) e connettività erano i pilastri del computing del recente passato, la sicurezza degli Internet device di nuova generazione è un "asset" irrinunciabile per avere un'esperienza di computing completa. Intel, in definitiva, non ha messo sul piatto poco meno di 7,8 miliardi di dollari a caso: gli utenti dei tablet e dei pc di domani, coloro che fanno della wireless mobility un dogma (tanto a livello professionale quanto a fini prettamente personali) devono poter contare su dispositivi potenti, efficienti dal punto di vista energetico e anche del tutto protetti dalle minacce che circolano in Rete. Questo il paradigma che vogliono perseguire a Santa Clara, andando ben oltre il ruolo di primattori nel campo dei chip per computer.

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