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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2010 alle ore 08:42.
Wall Street ha chiuso in ribasso (Dow Jones -1,39%; S&P500 -1,69%; Nasdaq -1,66%). Non è bastato l'interventoal Nyse di Sylvester Stallone e parte del cast del film «I mercenari - The Expandables», a risollevare le sorti della seduta negativa. Il famoso Sly ha suonato la campanella di apertura delle contrattazioni e poi sono iniziate le vendite.Un trend che ha trascinato in rosso le Borse europee che hanno chiuso la giornata con il segno meno. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso il 2% mentre il Ftse all share ha lasciato sul parterre l'1,8 per cento. In discesa anche Parigi (-2,07%), Francoforte (-1,8%) e Londra (-1,47%).
I dati sul lavoro americano
A pesare sull'andamento dei listini sono i dati sul fronte del lavoro americano diffusi nel primo pomeriggio, nettamente peggiori del previsto. Nel dettaglio le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana al 14 agosto sono aumentate di 12mila unità a 500mila, livello più elevato da novembre 2009, quando le richieste si erano attestate a quota 509mila.
Il dato, reso noto dal Dipartimento del Lavoro americano, è decisamente peggiore delle attese degli esperti, che si aspettavano un calo di 4mila unità. Il dato della settimana precedente è stato rivisto a 488mila da 484mila. La media mobile delle ultime quattro settimane è salita di 8mila unità a 482.500.
L'hi-tech sale
Tornando all'azionario, in mattinata erano andati bene i titoli tecnologici dopo i conti annunciati ieri, mercoledì, dalla statunitense Applied Materials. Fermento sempre nell'hi-tech, dopo l'annuncio dell'acquisizione di McAfee da parte di Intel per 7,68 miliardi di dollari. Il numero uno dei processori, dopo l'annucio, ha iniziato a perdere mentre la società specializzata nella sicurezza informatica, invece, è balzata del 57 per cento.
I cementieri soffrono
Focus in Europa anche sul gruppo cementiero svizzero Holcim, che ha chiuso i primi sei mesi con un utile netto in ribasso del 37,2% a quota 331 milioni di franchi (246 milioni di euro), al di sotto delle stime degli analisti che stimavano 475 milioni di franchi. I ricavi, invece, sono cresciuti dell'8,1% a 10,9 miliardi di franchi (8,1 miliardi di euro). Il gruppo ha, inoltre, sottolineato la debole domanda di cemento presente sul mercato ribadendo "incertezza" per le prospettive future. Il sentiment negativo sul settore si è fatto sentire su Buzzi Unicem che ha ceduto l'1,9%; male anche Italcementi che è arretrata del 2,6% e Impregilo (-2,3%).