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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2010 alle ore 13:22.
Hsbc, la più grande banca europea, ha reso noto di avere discussioni esclusive con la anglo-sudafricana Old Mutual per acquisire la Nedbank, la quarta maggiore banca del Sudafrica e una delle ultime non controllate da azionisti stranieri. «Le discussioni stanno procedendo e se si concluderanno positivamente occorrerà ottenere le necessarie approvazioni di legge», scrive la Hsbc in un comunicato. In precedenza la Old Mutual aveva annunciato di aver ricevuto dalla Hsbc l'offerta per l'acquisizione di una quota del 70% nella Nedbank.
Si tratterebbe di un'operazione del valore di 6,8 miliardi di dollari secondo gli attuali valori di mercato di Nedbank. Un importo alla portata di Hsbc che capitalizza in Borsa 113 miliardi di sterline (circa 140 miliardi di euro) e non ha bisogno, come emerso anche dagli ultimi stress test, di fondi addizionali per rafforzare il capitale.
Con questa mossa Hsbc scalzerebbe la rivale Standard Chartered, il concorrente britannico con un forte focus all'estero e segnatamente in Asia, che secondo fonti vicine al dossier avrebbe a sua volta valutato l'ipotesi di lanciare un'offerta su Nedbank.
Il SudAfrica è il paese più ricco del continente africano, con una quota del 20% del Pil continentale. I servizi bancari, anche quelli mobili, sono in rapida espansione. Inoltre, secondo Bruce Packard, un analista di Seymour Pierce, la mossa di Hsbc ha una forte logica finanziaria: «Ci sono un sacco di risorse di greggio in Africa e in molte banche, tra cui Hsbc e Standard Chartered, hanno visto in anticipo i vantaggi nel finanziare i flussi degli scambi tra l'Asia e l'Africa».
Hsbc, istituto fondato nel 19esimo secolo con l'obiettivo di finanziare i legami commerciali tra Asia ed Europa, ha una forte esposizione nei mercati emergenti e in particolare in Asia dove nel primo semestre del 2010 ha generato la metà dei profitti al lordo delle tasse.