Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2010 alle ore 12:31.
La Banca centrale europea rivede al rialzo le stime di crescita per il 2010. Il mercato dei tassi interbancari, che determina il livello degli interessi a cui gli istituti di credito si prestano capitale, sintetizzati dagli indici Euribor (gli stessi utilizzati per calcolare la maggior parte delle rate dei mutui a tasso variabile), non è però così convinto. Almeno è quello che emerge all'indomani del discorso della riunione della Banca centrale europea che, come tutti i primi giovedì del mese, stabilisce, in via ordinaria, se ritoccare o meno i tassi di riferimento dell'Eurozona. Tassi fermi all'1% da maggio 2009.
Gli indici Euribor, che a seconda delle rispettive scadenze (da 1 settimana a 1 anno) tendono a ruotare intorno al tasso Bce, oggi, venerdì, hanno fatto un piccolo passo indietro.
Un trend, quello al ribasso, intrapreso a inizio agosto (dopo una lenta risalita iniziata a marzo). (consulta i grafici). Secondo un operatore «i mercati hanno preso ufficialmente atto dell'incertezza che dominerà i mercati nei prossimi mesi archiviando definitivamente le speranze di una stabile ripresa». Del resto, anche i range di crescita nel prossimo biennio indicati dal governatore della Bce, Jean-Claude Trichet, alimentano questi dubbi. Secondo l'istituto di Francoforte, infatti, nel 2010 il Pil dovrebbe crescere tra l'1,4 e l',18 per cento . Meglio delle stime precedenti (+0,7/+1,3%). È stato rivisto al rialzo anche il range per il 2011, al +0,5/+2,3% dal +0,2/+2,2%. Si tratta, però, di una forchetta piuttosto ampia, aperta a diversi scenari che conferma quanto indicato dallo stesso Trichet («la ripresa proseguirà anche nei prossimi mesi anche se continuerà a essere «moderata e dominata dall'incertezza» con un rallentamento previsto nella seconda parte dell'anno»).
Resta il fatto che la forte incertezza sulla ripresa economica, letta dal lato di chi sta rimborsando un mutuo a tasso variabile, è una notizia positiva.
Dal 31 marzo a inizio agosto, infatti, gli indici Euribor a 1 e 3 mesi sono aumentati di 25 punti base. Il che, per un mutuo di 150mila euro da rimborsare in 20 anni, si è tradotto in un aumento delle rate di circa 18-25 euro (a seconda della vita residua). L'assestamento /mini-riduzione degli Euribor ad agosto (che hanno ceduto dai 2 ai 3 punti base) certo, si traduce in una riduzione delle rate di settembre di pochi spiccioli mensili, ma è più importante perché indica che il recente rialzo degli Euribor, seppur avvenuto al passo di una tartaruga, si è fermato. Del resto, guardando i contratti futuri sull'Euribor a 3 mesi (scambiati nel mercato londinese Liffe), le prospettive per chi ha in pancia un mutuo variabile sono ancora favorevoli per il prossimo triennio. Dato che l'indice trimestrale (oggi a quota 0,883%) dovrebbe superare la soglia dell'1% a giugno 2011 e quella del 2% a dicembre 2012.