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Finanza e Mercati Azioni

Wall Street e l'Europa chiudono in ribasso per la polemica sugli stress test

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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 13:15.

Le banche schiacciano le Borse: in Italia Banca Pop , Mediobanca, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Banco Popolare hanno chiuso in ribasso. I titoli hanno ceduto dopo l'articolo del Wall Street Journal che avanza dei dubbi sulla validità degli stress test realizzati in Europa. Di conseguenza, i principali indici a Londra, Francoforte, Parigi, Madrid hanno accusato perdite dall'1,1% allo 0,6 per cento. Anche a Piazza Affari hanno arretrato Ftse Mib (-1,3%) e il Ftse All Share (-1,16%). Negativa anche Wall Street: il Dow Jones perde l'1,03% e va a 10.340,69 punti. Male anche il Nasdaq che cala dell' 1,11% e lo S&P 500 che perde l' 1,15%.

A Milano in calo Fiat e StMicroelectronics. Male Fiat con un -2,2%, dopo che Nomura ha abbassato il giudizio a 'neutral'. Tra gli industriali è salita Ansaldo (+3,36%) con gli operatori che scommettono su possibili contratti nell'ambito del maxi piano di infrastrutture annunciato oggi dal presidente Obama negli Usa. In minor misura è salita Prysmian.

La Borsa di Tokyo ha chiuso in calo (-0,81%) frenata da prese di beneficio dopo quattro sedute consecutive di rialzo che hanno permesso al listino guadagnare oltre il 5%, recuperando in parte le perdite di agosto. L'indice Nikkei si attesta a 9.226 punti (-75,32 punti) e sconta anche un nuovo rafforzamento dello yen sul dollaro e sull'euro, oltre che i timori della Bank of Japan (BoJ) sui rischi di rallentamento dell'economica in Giappone. Il più ampio indice Topix arretra dello 0,5% a 834,92 punti.

La Banca del Giappone ha deciso oggi di lasciare i tassi d'interesse invariati allo 0,1%, mettendo in guardia dai rischi di un possibile rallentamento dell'economia. Al termine della riunione di due giorni del board di politica monetaria l'istituto centrale ha rinnovato l'impegno a sostenere l'economia e a prendere «misure in modo tempestivo e appropriato», se necessario. La valutazione sull'economia è in linea di massima invariata. La BoJ ha sottolineato, inoltre, la volontà di contrastare la deflazione.

Lo yen si rafforza sul dollaro che scende a 83,97 yen da 84,19 ieri, restando sempre molto vicino al minimo da 15 anni di 83,58 yen toccato a fine agosto, ma recupera soprattutto sull'euro che passa di mano a 107,44 yen da 108,43 . La moneta unica perde terreno anche contro dollaro a 1,2791 dollari contro 1,2881 dell'ultima chiusura. A pesare sulla divisa europea sono i rinnovati timori legati alla tenuta del sistema bancario europeo. Ieri l'associazione bancaria tedesca ha reso noto che i dieci principali istituti tedeschi avranno bisogno di 105 miliardi di capitale addizionale in base agli standard di Basilea 3.

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Il WSJ lancia l'allarme stress test: le banche europee sottostimano i titoli di stato rischiosi

Gli stress test condotti su 91 banche europee hanno «minimizzato» i rischi di esposizione al debito

Tags Correlati: Banca del Giappone | Banca Pop | Banco Popolare | Bank of Japan | Borsa di Milano | Borsa di Tokyo | Dati di bilancio | Indici finanziari | Intesa Sanpaolo | Italia | Mediobanca | Nasdaq | Topix | Wall Street |

 

Sono emersi intanto nuovi dubbi sugli stress test delle banche europee di fine luglio. In una lunga analisi il Wall Street Journal sottolinea come alcuni rischi siano stati sottovalutati a partire dall'ammontare «dei titoli di stato potenzialmente rischiosi detenuti in portafoglio da alcuni istituti». Si tratta di fatti che «né il regolatore, né la maggior parte delle banche ha rivelato», precisa il Wsj. L'analisi del Wall Street Journal non cita banche italiane, mentre si concentra su Barclays e Credit Agricole.

L'oro si é arrampicato fino a 1.259,80 dollari l'oncia, nuovo picco dallo scorso 28 giugno, avvicinando così ulteriormente il massimo storico toccato lo scorso 21 giugno (1.264,90). A fare da propellente al metallo giallo é la persistente incertezza sullo stato dell'economia europea e statunitense che spinge gli investitori a cercare rifugio verso strumenti meno correlati alla congiuntura.


L'avversione al rischio premia lo yen a scapito del dollaro. Il biglietto verde rispetto alla divisa giapponese é infatti scivolato a metà pomeriggio al nuovo minimo degli ultimi 15 anni, 83,53, per poi risalire leggermente a 83,60. Da inizio anno il dollaro si é così deprezzato di oltre il 10% rispetto allo yen. Il biglietto verde cede terreno anche nei confronti del franco svizzero, scambiato a 1,0101, andando a flirtare molto da vicino col minimo degli ultimi 17 mesi toccato il primo di settembre (1,006).

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