Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 14:09.
Gli stress test condotti su 91 banche europee hanno «minimizzato» i rischi di esposizione al debito sovrano: è quanto sostiene il Wall Street Journal in un'ampia analisi che apre il sito web e l'edizione europea del quotidiano. I test - si legge nell'articolo di David Enrich - hanno sottovalutato l'ammontare dei titoli di stato potenzialmente rischiosi detenuti nel portafoglio di alcune banche. Una sottovalutazione che, secondo il Wsj, indebolisce un obiettivo primario degli stress test, quello di rassicurare investitori e banchieri sulla buona salute del sistema finanziario europeo.
«Alcune banche hanno escluso certi titoli di Stato e molte hanno ridotto le somme riportate per tenere conto delle posizioni "corte" del loro portafoglio - fatti che né le autorità né la maggior parte delle banche hanno rivelato quando i risultati dei test sono stati pubblicati a fine luglio», afferma il quotidiano. «A causa della natura limitata delle notifiche fatte dalla maggior parte delle banche, è impossibile stimare il numero degli istituti che hanno escluso dai dati pubblicati porzioni del loro portafoglio di titoli di Stato, o valutare quale sia l'impatto complessivo della pratica».
«L'esposizione al debito sovrano è stata ridotta di un ammontare significativo almeno per alcune banche, come Barclays e Crédit Agricole», scrive il Wsj, citando fonti di settore.
I risultati degli stress test, che hanno bocciato solo sette banche, « inizialmente hanno alleviato i mercati». Ma«i timori si sono riaccesi», dato che paesi pesantemente indebitati come Grecia e Irlanda continuano a essere in difficoltà. Tra le avvisaglie, il Wsj cita il fatto che il costo per assicurare molti bond bancari e governativi contro il rischio di default è di nuovo balzato ai livelli di prima degli stress test in paesi come Portogallo, Irlanda, Grecia e Italia.
Barclays, secondo il quotidiano statunitense, ha escluso dai dati pubblicati alcuni titoli sovrani detenuti a fini di trading. La ragione, secondo funzionari della banca inglese, è che si tratta di titoli direttamente legati a operazioni compiute per clienti corporate o governativi e che il livello dei titoli detenuti varia fortemente da un giorno all'altro. Citando fonti di Barclays, il Wsj sottolinea come l'esclusione di questi bond abbia ridotto di circa 4,7 miliardi di sterline l'esposizione della banca ai titoli di Stato italiani, limitandola a 787 milioni di sterline.