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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2010 alle ore 10:38.
Una nuova maxi-multa, la seconda nel 2010, a carico della banca di investimento Goldman Sachs. Dopo i 550 milioni di dollari inflitti lo scorso aprile dalla Sec, l'autorità di controllo dei mercati finanziari statunitensi, è in arrivo (potrebbe essere ufficializzata oggi, giovedì) una sanzione da 31 miioni di dollari. A infliggerla sarebbe in questo caso l'autorità di controllo delle attività finanziarie della Borsa di Londra che ha aperto un'indagine sul comportamento della banca dopo la multa record inflitta dalla Sec. Il motivo? Goldman Sachs non avrebbe comunicato di essere sotto inchiesta negli Stati Uniti. Secondo l'agenzia Bloomberg la multa è già stata ufficializza ai vertici dell'istituto guidato Lloyd Blankfein
I fatti risalgono al 2007 e ai titoli subprime collocati tra i risparmiatori da Goldman Sachs. Dinanzi alla Sec la banca d'affari ha ammesso di avere dato informazioni «incomplete» su questi prodotti. Nel dettaglio, ai clienti che investivano in Cdo (complessi titoli obbligazionari garantiti spesso dai mutui subprime) del veicolo Abacus 2007-AC1 è stata omessa la comunicazione che l'hedge fund Paulson & Co avrebbe scommesso contro quello strumento che veniva venduto con il marchio Goldman e con la garanzia ( anche delle agenzie per la valutazione del rischio) che fosse uno stumento "quasi sicuro". La multa da 550 milioni di dollari è suddivisa in 300 milioni a titolo di sanzione e 250 da rimborsare agli investitori.
Il caso non è ancora chiuso per Fabrice Tourré, il trader al centro della creazione di Abacus nonché direttore esecutivo di Goldman Sachs International a fine 2008. Tourre, 31 anni, l'unico dirigente Goldman Sachs citato in giudizio singolarmente, ha finora sempre negato gli illeciti ed è ancora imputato.
Divisione trading in vendita. Goldman, recentemente criticata per aver elergito bonus ai manager anche durante la fase più acuta della crisi, ha intenzione di cedere la divisione Principle Strategies, quella relativa al trading proprietario (una delle più profittevoli negli ultimi anni) dopo che la riforma finanziaria firmata dal presidente Barack Obama a luglio, mira ad allentare l'esposizione al rischio degli istituti di credito. Secondo quanto anticipa il sito della Cnbc, alla divisione sarebbero interessati i fondi Kkr, Perella Weinberg e Black Rock.