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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2010 alle ore 16:02.
Mentre negozia il suo ingresso nell'Organizzazione mondiale del Commercio, la Russia si dice pronta ad aprire il capitale delle sue grandi banche agli investitori europei e americani. È il primo ministro Vladimir Putin a dettare la linea nel corso di un forum economico a Sochi: «Se istituzioni finanziarie solide, americane ed europee, vogliono entrare nel capitale delle nostre principali istituzioni bancarie noi non abbiamo nulla in contrario. A patto che siano solide», ha detto Putin secondo quanto riporta il quotidiano francese La Tribune.
A fine luglio le autorità russe avevano annunciato programma di privatizzazioni pari a 23 miliardi di euro che comprende l'apertura agli investitori esteri - fra il 2011 e il 2013 - del capitale di undici società pubbliche o semi pubbiche. Un'apertura comunque parziale: la Russia conserverebbe, comunque, il controllo dei gruppi messi in vendita, come ha precisato il ministro delle finanze Alexei Koudrine. Fra i gruppi da privatizzare figurano la più grande banca russa – la Sberbank – e la banca pubblica Vtb, la seconda del paese in termini di attivi. Al momento, comunque, l'unico importante fronte privatizzato in Russia resta quello dell'energia elettrica.