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Che fine hanno fatto i banchieri della crisi americana due anni dopo? Stanno tutti bene

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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 13:14.

Che fine hanno fatto i banchieri americani protagonisti della crisi peggiore dal 1929? Un tuffo nel passato può aiutare a dare una risposta. Ai tempi di Ronald Reagan per lo scandalo delle casse di risparmio, le Savings & Loan, ci furono più di mille persone che finirono incriminate. E oggi? Zero. Niente. Due anni dopo l'inizio di una recessione senza precedenti dal 1929 nessuno dei banchieri americani è risultato responsabile per la crisi dei subprime (i mutui la cui moltiplicazione ha creato la madre di tutte le bolle). Anche i loro stipendi non sembrano averne risentito in molti casi.

Un editoriale di Frank Rich sul New York Times titola sconsolato: due anni dopo il "Titanic" della finanza, «Nessuno è colpevole di nulla». È così? Sono solo sirene giustizialiste? Oppure è stata la tempesta perfetta che nessuno poteva prevedere?

Dick Fuld
Il discusso ex ceo di Lehman Brothers il cui fallimento, il 16 settembre 2008, ha innescato il panico in tutto il mondo, ha iniziato una nuova attività in proprio. L'ex capo di Lehman Brothers non è affatto pentito: «La colpa è del governo» ha detto dinanzi a una commissione parlamentare il ceo la cui banca era ingolfata di titoli immobiliari, prima di fare operazioni di cosmesi contabili per 50 miliardi dollari di debito: «La caduta di Lehman è stata causata da forze di mercato incontrollabili. Non è corretta la percezione che Lehman non aveva capitale sufficiente per sostenere i suoi investimenti», si difende. Thomas Baxter, capo dell'ufficio legale della Fed di New York, ha respinto le critiche di Fuld. Baxter ha assicurato che le autorità cercarono fino all'ultimo di salvare Lehman dal crack senza riuscirvi. L'alto funzionario ha descritto i problemi della banca come «molto seri» e alla fine fatali, dalle carenze di capitale alla mancanza di fiducia dei mercati nella società. In quei giorni di metà settembre 2008, ha continuato Baxter, nessuno fu in grado di trovare un compratore adeguato per Lehman. E la banca, da parte sua, non disponeva di garanzie collaterali sufficienti per permettere alla Fed di intervenire direttamente. Questi «collaterali» sarebbero invece esistiti nel caso dell'assicuratore Aig, che ricevette il soccorso della Fed nei giorni immediatamente successivi al collasso di Lehman.

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Tags Correlati: Angelo Mozilo | Frank Rich | FSA | Giustizia | Honda | John Thain | Matthew Tannin | Merrill Lynch | Ministero del Tesoro | New York Observer | Paulson & Co | Ralph Cioffi | Ronald Reagan | Thimoty Geithner | Wall Street

 

Ralph Cioffi e Matthew Tannin
I due gestori di fondi di Bear Stearns accusati di mentire ai loro clienti nel loro disperato tentativo di schivare la dèbâcle dei subprime, erano i sospetti ideali: giovani, arroganti, (Cioffi aveva incassato 32 milioni dollari nel 2005-2006, possedeva tre auto di lusso e quattro case). E il crollo dei due fondi che loro gestivano è stato il colpo di avvertimento prima della crisi. I due rischiavano venti anni di reclusione. Ma lo scorso 10 novembre, la giuria li ha assolti. Uscendo libero dal tribunale, Cioffi agitava la mano in segno di vittoria. Il New York Observer lo ha rintracciato nove mesi dopo: Ralph appare diverso. È diventato un pendolare del New Jersey. Non ha più le auto di lusso, guida una Honda, ha venduto la casa negli Hamptons, perdendoci pure.

Angelo Mozilo
È in attesa di sapere se sarà rinviato a giudizio in una causa civile a ottobre. L'ex amministratore delegato di Countrywide, è accusato di aver nascosto l'entità delle perdite nel portafoglio immobiliare della sua società. L'appetito di Countrywide era insaziabile, poco importava la qualità dei mutuatari. Ma Mozilo sapeva curare le relazioni utili. Il suo programma di mutui per i vip della politica conosciuto anche come «gli amici di Angelo» è stato un successo. Il primo processo, avviato dalla Sec, è solo all'inizio: se Mozilo venisse condannato, seguirà un processo penale, e a quel punto sarà dura. Ma tutto resta solo un'ipotesi lontana. Mozilo, che ha intascato 300 milioni vendendo le sue quote dal 2005 al 2007, non ha nemmeno bisogno di pagare i principi del foro che lo difendono: Bank of America, che ha acquistato Countrywide 2008, è obbligata a pagare le spese legali dell'ex ceo.

Ken Lewis
L'ex numero uno di Bank of America, accusato di aver ingannato i suoi azionisti e lo stato sull'entità delle perdite della banca di investimento Merrill Lynch, che Bank of America ha comprato nel 2008. Per rendere possibile questo acquisto, il governo con i fondi Tarp ha dovuto salvare la banca di Lewis e fornire una garanzia contro le perdite di Merrill Lynch. Questo non ha impedito a Bank of America, di distribuire 3,6 miliardi di dollari in bonus ai dirigenti di Merrill Lynch, poco prima che l'acquisizione fosse finalizzata. Suscitando grosse polemiche. Da allora, Ken Lewis è a riposo (con una pensione da 50 milioni di dollari).

Lloyd Blankfein
Il boss di Goldman Sachs Llyod Blankfein ha avuto qualche problema. Ha dovuto accettare una transazione record da 550 milioni di dollari che la banca ha versato il 16 aprile 2010 alla Sec e una multa da 267 milioni di dollari comminata dalla Fsa britannica per non aver reso pubblica la notizia di essere sotto inchiesta da parte della Sec. Goldman aveva un capo di accusa principale, quello di non avere comunicato ai clienti che investivano in Cdo (complessi titoli obbligazionari garantiti spesso dai mutui subprime) che l'hedge fund Paulson & Co avrebbe scommesso contro quello strumento che veniva venduto con il marchio Goldman e con la garanzia (anche delle agenzie per la valutazione del rischio) che fosse uno strumento «quasi sicuro». Goldman ha ammesso di avere dato informazioni "incomplete" al mercato.

Joseph Cassano
Niente a che vedere con il giocatore della nazionale italiana. Il ceo della divisione finanziaria di Aig. il colosso assicurativo mondiale, non ci sta. Quando ha appreso che la pubblica accusa aveva deciso di non perseguirlo è partito al contrattacco. Cassano è convinto che se fosse rimasto al comando, al posto dei dirigenti nominati dal governo, «ci sarebbero state poche perdite, se del caso, sui cds». Cassano dimentica che il salvataggio di Aig è costato 180 miliardi dollari dei contribuenti americani, proprio a causa di questi famosi Credit default swaps, contratti assicurativi sulle perdite sui titoli legati alle ipoteche sui subprime, che la divisione di Cassano aveva stipulato con molta facilità. L'ex ceo ha guadagnato più di 300 milioni di dollari alla guida di Aig Financial Products, considerata dai più, uno dei centri del sisma che ha colpito la finanza mondiale.

John Thain
Era considerato uno dei banchieri più potenti di Wall Street. Poi l'ex amministratore delegato di Merrill Lynch che aveva investito 1,3 milioni dollari in lavori di ristrutturazione del suo ufficio personale, e che si era impegnato nella vendita due anni fa a Bank of America di Merrill Lynch in uno stato pietoso, è stato nominato nel febbraio scorso a capo della banca Cit Group. Risorto a nuova vita oggi riceve uno stipendio di 6 milioni di dollari, più un bonus fino a 1,5 milioni. La cosa sorprendente è che con il fallimento di Cit alla fine del 2008, il Tesoro guidato da Thimoty Geithner ha dovuto mettere sul piatto 2,3 miliardi di dollari in aiuti che aveva iniettato nella banca.

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