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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2010 alle ore 08:13.
Cedole più ricche. Non certo come quelle del periodo pre-crisi, ma in crescendo rispetto alle vacche magre dell'ultimo biennio. Sono queste le previsioni degli analisti finanziari sulla politica dei dividendi che adotteranno le banche italiane relativamente alla parte di utili che matureranno nel 2010 e che saranno distribuiti agli azionisti ordinari, nella maggior parte dei casi, nella primavera del 2011.
Le cedole dovrebbero essere più consistenti sia perché stanno crescendo (o in alcuni casi ritornando) i profitti degli istituti di credito italiani ma anche perché di mezzo c'è lo zampino di quanto deciso a Basilea lo scorso 12 settembre quando il Comitato per la vigilanza bancaria ha dato il via libera al nuovo accordo per rafforzare il patrimonio delle banche e scongiurare nuove crisi subprime.
I nuovi paletti sono più morbidi rispetto alle ipotesi iniziali e danno più tempo (entro il 2019) agli istituti per adeguarvisi. Una notizia che, secondo gli ultimi report degli analisti raccolti dal dabatase di Factset (società specializzata in analisi finanziarie), accresce le possibilità che le banche siano più generose quest'anno nei confronti dei propri azionisti (una notizia che indirettamente rende più appetibili anche i bond perpetui). Non a caso, confrontando le stime elaborate prima del 12 settembre e quelle successive a questa data, in più del 50% dei casi si registra una revisione al rialzo delle cedole attese (consulta l'elenco completo delle previsioni sulle prossime cedole delle banche italiane). Allo stesso tempo va detto che, così come nel breve periodo i dividendi potrebbero salire, nel medio-lungo (invece) alleggia lo spettro di nuovi tagli.
Effetto Basilea 3 sui dividendi delle banche
Nel dettaglio l'istituto che potrebbe beneficiare, sul fronte della politica dei dividendi, più di tutti della diluizione dei tempi necessari per rafforzare il patrimonio è Banca popolare di Milano (una delle poche banche italiane ad aver distribuito dividendi anche nel 2008 e 2009). Secondo un report degli analisti di Chevreux del 29 settembre potrebbe alzare la cedola a 26 centesimi rispetto agli 11 stimati dal broker prima dell'annuncio degli accordi di Basilea 3. Si tratta di una revisione al rialzo del 136% in poche settimane. Qualora la previsione fosse azzeccata e ipotizzando che il prezzo del titolo a maggio 2011 rimanga intorno ai livelli attuali (3,46 euro) il rendimento della cedola sarebbe pari al 7,51 per cento.