Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2010 alle ore 13:58.
Wall Street ha chiuso la seduta in rialzo spinta dalle '"minute"dell'ultima riunione della Fed da cui è emerso che la Banca centrale Usa è pronta a «inondare» di liquidità i mercati un'altra volta prima che un'altra crisi possa bloccare l'economia. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,09% chiudendo a 11020,40; il Nasdaq è cresciuto dello 0,65% a 2417,92 punti, mentre lo S&P 500 cresce dello 0,38% a 1.169,77 punti.
Seduta in ribasso, invece, per le Borse europee penalizzate dal netto calo di Tokyo e dall'incertezza sul mercato valutario, mentre gli operatori si interrogano sulla possibilità di interventi capaci di regolare il livello dei cambi. Il FTSE IT All Share ha perso lo 0,47% mentre il FTSE Mib ha ceduto lo 0,42 per cento. Ha recuperato un po' il Dax30 di Francoforte (-0,08%) mentre il Cac40di Parigi perso lo 0,52% e il FTSE 100 di Londra lo 0,07 per cento.
Intanto permane la tensione sul mercato dei cambi. Lo yen è balzato ancora a livelli record sul dollaro, che è sceso fino a 81,77 yen contro 82,08 della chiusura di ieri. L'euro invece sta perdendo terreno contro entrambe le divise ed è sceso a 1,3827 dollari (1,3875 ieri in chiusura) e 113,25 yen (113,97). Il mercato é nervoso, in attesa di possibili interventi da parte delle autorità giapponesi.
Sul mercato è attiva la speculazione che punta sull'intervento del Giappone, per raffreddare il corso dello yen e sostenere la fragile ripresa giapponese, tanto più che il ministro delle Finanze, Yoshihiko Noda, di ritorno dal G7 di Washington, ha ribadito che il suo governo intraprenderà un'azione «decisiva», se necessario, per frenare i progressi dello yen.
A Piazza Affari ha perso terreno il Banco Popolare (-1,9%). Dopo la cessione di Caripe a Tercas, il mercato si interroga su quali saranno le eventuali prossime mosse dell'a.d. Pier Francesco Saviotti per migliorare ulteriormente la patrimonializzazione dell'istituto. Ancora giù Banca Popolare di Milano (-0,93% dopo il -1,47% di ieri), che oggi ha riunito il cda straordinario per presentare un'offerta per Banca Monte Parma. Operazione giudicata negativamente dagli analisti di Equita sim, che stima un impatto di 34 punti base sul core tier 1, che «scenderebbe poco sotto il 7%».Secondo gli esperti di Equita aumenterebbe quindi «notevolmente» il rischio di «un aumento di capitale contestuale», mentre l'acquisizione della banca parmense d'altra parte «difficilmente potrebbe creare valore perché la presenza della Fondazione» nel capitale di Monte Parma «limita l'estrazione delle sinergie».