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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2010 alle ore 14:19.
«L'inflazione è troppo bassa» dice il presidente della Fed, Ben Bernanke. Traduzione: rischiamo la deflazione. «L'occupazione è troppo bassa», aggiunge. Traduzione: la domanda aggregata non riparte e l'economia può ricadere. Conseguenza? «Siamo pronti ad ulteriori mosse straordinarie di politica monetaria». È questa in larga sintesi il messaggio che Mr Fed ha lanciato durante il suo discorso presso la riserva Federale di Boston. Un intervento dal titolo di per sé già significativo: "Monetary Policy Objectives and Tools in a Low-Inflation Environment" (Obiettivi e strumenti di politica monetaria in uno scenario di bassa inflazione)
Un passaggio difficile
Il passo verso un'ulteriore espansione della politica monetaria è arduo. Bernanke lo sa bene. «La banca centrale potrebbe aumentare gli asset in suo possesso - spiega -. Un'attività che», sebbene abbia conseguito il successo di far calare i tassi di interesse sul lungo periodo, «non è usuale per la banca centrale. Così, è difficile decidere l'appropriato ammontare e la velocità degli acquisti». Ciò detto, «nonostante queste sfide, la Fed resta focalizzata sul mandato di sostenere l'occupazione e rendere stabili prezzi». E sono proprio questi due punti (sull'ultimo è arrivato il dato dell'inflazione di settembre allo 0,1%, sotto le stime) che rafforzano "Ben Helicopter" nella sua convizione di spingere, se necessario, su misure straordinarie.
Misure straordinarie che dovranno «tenere in considerazione i costi potenziali e i rischi» e la cui ampiezza dipenderà «dall'outlook economico e dalle condizioni finanziarie». Bernanke non indica con certezza quale la nuova misura di stimolo dell'economia, ma non sono pochi quelli che vedono in una ripresa dell'allentamento quantitativo il passo messo in preventivo.
I tempi e i modi
Fin qui le indicazioni, generiche, sul cosa: ma quando partirà la campagna della Fed? È probabile che l'istituto centrale annunci la sua nuova misura nella riunione del Fomc del 2/3 novembre. Mentre i mercati, dal canto loro, puntano su un intervento iniziale di almeno 500 miliardi di dollari con la possibilità di ulteriori misure in tempi successivi.
Politiche espansive o restrittive?
Il presidente della Fed ha subito incassato il sostegno del capo della riserva federale di Atlanta, Dennis Lockhart: «Si tratta di una mossa che mostra come l'istituto sia pronto nell'affrontare la crisi», ha detto il banchiere. Il quale, con il suo sostegno, fa segnare un punto non da poco in favore di Bernanke: è ben noto, infatti, che il board della Federal reserve non è compatto in materia di politica monetaria.