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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2010 alle ore 09:31.
Le agenzie di stampa battono questa notizia: «Gli utili di Apple salgono del 70%, è l'effetto iPhone». La trimestrale, insomma, per la società della mela morsicata è andata bene. I future degli indici europei tuttavia, dopo la pubblicazione dei dati, scendono. E la stessa società il giorno prima, nell'after-hour a Wall Street, perde oltre il 6 per cento. Dov'è la contraddizione? Semplice: mai come in questo momento di crisi economica si guarda al futuro: gli analisti, sì...possono congratularsi per quello che è stato nell'immediato passato; poi, però, tentano di scrutare cosa accadrà nei prossimi mesi; cercano di capire che aria tira sul mercato dell'elettronica di consumo.
Ebbene, il futuro non è così roseo: Apple, infatti, ha emesso una stima di un utile di 4,8 dollari per azione nel primo trimestre del 2010-2011 (cioè quello che comprende anche il periodo delle vendite natalizie), contro le previsioni degli esperti del 5,03 per cento. Insomma, si continua a guardare a vista.
Peraltro, il buon umore su questo segmento di mercato lo ha tolto anche l'indicazione arrivata da International Business Machines: il giro d'affari di Ibm nei servizi, che vale circa il 60% dei suoi ricavi e il 40% dei profitti, è sceso nell'ultimo trimestre del 7% a 11 miliardi di dollari. Qui, il futuro evidentemente non c'entra.
Ma torniamo alla creatura di Steve Jobs. Nell'ultimo trimestre dell'esercizio 2009-2010, Apple ha raggiunto un fatturato di 20,3 miliardi di dollari, contro 12,2 dell'anno precedente. L'utile netto si è assestato a 4,3 miliardi (erano 2,5 dodici mesi fa), per un earning per share di 4,6 contro 2,77 dello steso periodo di un anno fa.
Sull'intero esercizio, il grupo guidato da Jobs ha raggiunto 65,2 miliardi di fatturato (42,9 nel 2009-2010) e un utile di 14 miliardi, contro 8,2 dell'anno precedente. Il carburante per realizzare questi numeri è arrivato, in gran parte, dall' iPhone. I telefonino multimediale ha fatto il botto di vendite: 14,1 milioni, il 91% in più rispetto all'anno scorso e contro i 12,1 milioni di BlackBerry venduti dalla rivale Research in Motion. Di più: sono andate bene anche le vendite per i computer Macintosh.
Al contrario non sfonda l'iPad: il lettore che dovrebbe sostituire la carta nella quotidiana lettura di ciascuno di noi ha deluso le aspettative sulle vendite (4,2 milioni, contro i 4,8 milioni attesi -o comunque sotto le stime attese del mercato come riportato da Dow Jones e da Reuters - e i 3,3 milioni del precedente trimestre).