Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2010 alle ore 09:33.
Il ritorno in Borsa di General Motors avrà anche targa cinese: la Shanghai Auto (Saic), socia di Gm in due joint venture in Cina, è pronta ad acquistare una partecipazione in sede di Ipo. Il valore della quota sarebbe comunque inferiore ai 2 miliardi di dollari e secondo il «Wall Street Journal» verrà definito nel corso del weekend; fondi sovrani asiatici e medio-orientali si sarebbero a loro volta impegnati per una somma tra 1 e 2 miliardi di dollari.
L'offerta di azioni Gm si sta rivelando un successo superiore alle previsioni: secondo due fonti citate dall'agenzia Reuters, le richieste per i titoli avrebbero raggiunto i 60 miliardi di dollari contro i poco più di 10 messi in vendita (365 milioni di azioni a un prezzo che sarà compreso tra i 26 e i 29 dollari); la chiusura dei libri è prevista per l'inizio della settimana prossima. Con questo livello della domanda l'utilizzo della cosiddetta greenshoe (le azioni addizionali a disposizione dei collocatori) sembra certo, e il prezzo – che sarà fissato il 17 novembre prossimo, con esordio il 18 – potrebbe essere ai massimi della forchetta o addirittura superiore.
Con l'offerta parallela di azioni privilegiate, il valore complessivo dell'Ipo potrebbe superare i 15 miliardi. Un esito di questo tipo costituirebbe un successo politico per l'Amministrazione Obama, che ha investito quasi 50 miliardi di dollari nel salvataggio di Gm: perché il Tesoro Usa – che attualmente ha il 61% del capitale – possa recuperare una somma vicina a quella investita, dovrà riuscire a collocare le tranche successive a prezzi nettamente superiori. In questa prima operazione la quota in mano al Tesoro scenderà a poco più del 40 per cento. L'ingresso di Saic in Gm rientra in una recente ondata di acquisti all'estero da parte di aziende cinesi; nel settore auto l'operazione più significativa è stata il passaggio di Volvo da Ford alla Geely.
Mentre Gm è a un passo dal listino, Fiat procede verso lo scorporo. Ieri Sergio Marchionne ha incontrato a Torino un gruppo di analisti finanziari ai quali ha presentato numeri e strategie del gruppo; il manager ha riconfermato nella sostanza i piani già presentati ad aprile, a cominciare da quelli che prevedono una crescente integrazione di Fiat Auto e Chrysler, con 34 modelli nuovi entro il 2014. Riconfermate anche le previsioni sui conti 2010, fornite separatamente tra i due tronconi ma che non sono state aggiornate rispetto alle nuove stime fornite per l'insieme del gruppo il 21 ottobre scorso. Marchionne ha sottolineato le sinergie che rimarranno tra le due Fiat e ha infine introdotto gli analisti esteri a un'altra delle eccellenze di Torino: quella gastronomica, con una cena da Eataly.