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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2010 alle ore 16:03.
È iniziato oggi, con le richieste di costituzione di parte civile, il processo sul maxi-riciclaggio da 2 miliardi di euro attuato tra il 2004 e il 2007 mediante un giro di false fatturazioni telefoniche, che vede tra gli imputati Silvio Scaglia, altri sei ex manager di Fastweb e Telecom Italia Sparkle (tra cui l'ex a.d. Stefano Mazzitelli), tutti presenti in aula, e Gennaro Mokbel, considerato dai Pm uno degli artefici del raggiro.
Davanti al presidente della Prima sezione del Tribunale di Roma, Giuseppe Mezzofiore, hanno chiesto di costituirsi parte civile le società Fastweb, Telecom Italia Sparkle e Swisscom. In precedenza avevano chiesto di costituirsi parte civile anche il ministero dell'Economia, la Presidenza del Consiglio dei ministri, l'Agenzia delle Entrate e alcuni piccoli azionisti della Telecom. I giudici si sono riservati di decidere. Secondo i difensori degli imputati, l'istanza, se accolta, permetterebbe alle aziende di ridurre il danno, perché avrebbero la possibilità di rivalersi sugli imputati condannati.
Telecom Italia Sparkle e Fastweb sono indagate per la presunta violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e delle società, per reati commessi tra il 2004 e il 2007. «L'azienda - ha affermato l'avvocato Gian Domenico Caiazza, che rappresenta Fastweb - ha fatto fronte agli impegni. La rappresentanza legale é di un altro dirigente rispetto a Stefano Parisi (l'ex ad indagato in un filone della maxi inchiesta ancora non concluso, ndr). Non ci dovrebbero essere problemi formali o sostanziali che imporrebbero di respingere la nostra richiesta».
La norma per la quale sono indagate Fastweb e Tis prevede sanzioni in capo all'azienda responsabile di non avere impedito ai propri dipendenti di commettere reati nell'interesse della società. Scaglia, che era presente in aula, e gli altri ex manager delle due società telefoniche sono accusati dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dai pm Giovanni Bombardieri, Francesca Passaniti e Giovanni Di Leo, di associazione a delinquere finalizzata all'elusione fiscale.
Oltre a Scaglia e Mazzitelli, tra gli altri ex manager imputati figurano l'ex responsabile dell'Area regioni europee di Tis, Massimo Comito, e, per Fastweb, l'ex dipendente della divisione residenziale, Giuseppe Crudele, e l'ex responsabile grandi aziende, Bruno Zito. Gli imputati sono in tutto 27. Le prossime udienze sono state fissate per l'11, il 18 e il 21 dicembre.