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Quando Vip sta per Very incautious people, il catalogo delle vittime famose di derivati & Co.

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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2010 alle ore 15:11.

Quando Vip sta per very incautious people. Probabilmente sono vittime della loro stessa visibilità o, più semplicemente, l'improvviso successo li spinge a prestare meno attenzione alle iene che si nascondono dietro l'angolo. Sta di fatto che i vip sono tra le vittime predilette dei truffatori. L'ultimo caso in ordine di tempo ha riguardato la scrittrice statunitense Patricia Cornwell, ingannata dalla società alla quale aveva affidato i guadagni realizzati con i suoi romanzi. Un ammanco da circa 40 milioni di dollari.

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Il banchiere dei vip
Ma la truffa ai vip più celebre resta quella scoperta nel 2008, che ha visto per protagonista Bernard Madoff, con danni per 50 miliardi di dollari. Nella sua rete, costruita grazie soprattutto alle entrature che gli derivavano dall'aver ricoperto la carica di presidente del Nasdaq, il banchiere statunitense ha attirato nomi come il regista Steven Spielberg, gli attori Kevin Bacon e John Malkovich, la stella del baseball Sandy Koufax, il presentatore televisivo Larry King e la famiglia Kissinger. Ma il punto più alto è stato raggiunto con Liliane Bettencourt, l'erede dell'Oreal, considerata la donna più ricca del mondo, con un patrimonio stimato di 23 miliardi di dollari. Non sono mancati anche italiani, come Domenico De Sole, ex patron della Gucci, Paolo e Andrea Dini, soci di controllo della Paul & Shark.


Il sistema a piramide ideato da Madoff ha fatto scuola tra i malintenzionati, ma non ha spinto i vip a essere più cauti nella scelta dei consulenti finanziari. Tanto che pochi fa con le stesse accuse è finito in manette Kenneth Starr, amministratore delegato di Starr Investment Advisor e manager di Starr & Co, società alla quale avevano affidato i propri risparmi star del cinema come Uma Thurman e Martin Scorsese. Il danno complessivo sarebbe di circa 30 milioni di dollari, ma il quadro della truffa è ancora da completare. Di certo il suo nome non era nuovo alle cronache giudiziarie, così come la sua predilezione per vittime illustri. Già nel 2002 era stato accusato da Silvester Stallone di averlo truffato con i suoi consigli finanziari, provocandogli perdite per 10 milioni di euro.

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Tags Correlati: Audemars Piguet | Cinema | Citigroup | Diavolo | Gucci | Italia | John Malkovich | Juventus | Kevin Bacon | Maura Lari | Patricia Cornwell | Rolex | Sandy Koufax | Silvester Stallone | Starr & Co | Stati Uniti d'America | Steven Spielberg |

 

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Topolino truffatore
Ornella Muti, Anthony Delon, il discografico Eddie Barclay e la mezzobusto del tg francese Laurence Ferrari: sono tra i truffati più noti a Disneyland di Parigi. Un impiegato del villaggio ha usato per tre anni i numeri di carta di credito dei suoi clienti eccellenti, per soddisfare i suoi capricci: piccoli acquisti – per non dare troppo nell'occhio – che nel tempo hanno portato a un furto complessivo per 53mila euro.
Al danno ha dovuto aggiungere l'umiliazione pubblica. Anne Hathaway, resa celebre dall'interpretazione ne "Il Diavolo veste Prada," ha dovuto riconsegnare al Tribunale di New York – tra flash impietosi dei fotografi che l'hanno accompagnata all'ingresso e all'uscita - i preziosi regali (bracciali tempestati di diamanti, una collana di perle di Cartier, oggetti di Tiffany, alcuni orologi fra cui spiccano modelli di Rolex e Audemars Piguet) ricevuti dall'ex fidanzato, l''imprenditore pugliese Raffaello Follieri. Una carriera fulminante la sua, costruita a colpi di compravendite di chiese nel centro di New York, fino alla scoperta della truffa, che non ha risparmiato l'ex-compagna.


Calciatori nel mirino
Se negli States le telecamere seguono ad ogni ora gli spostamenti delle star di Hollywood, lo stesso trattamento viene riservato in Italia ai calciatori. E lo stesso interesse nei loro confronti viene manifestato dai truffatori. Nel 2007, l'ex-attaccante della Juventus Roberto Bettega ha denunciato un gallerista bolognese per avergli venduto una copia falsa della celebre "Natura morta" di Giorgio Morandi, di proprietà di una signora bolognese. Nella stessa zona era stata perpetrata l'anno precedente una truffa ai danni del centravanti Fabio Bazzani, colpito da un ammanco da 600mila euro sul proprio conto, architettato dal direttore di una filiale bancaria al quale aveva affidato i propri risparmi.
Nel 2005 l'ex-stella del Milan Franco Baresi ha patteggiato una cinque mesi di reclusione, convertititi in una multa di 5.900 euro in una causa per truffa ai danni di un gallerista, che lo ha visto sul banco degli imputati con la moglie Maura Lari.

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