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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2010 alle ore 08:33.
L'Europa deve dare una risposta «forte e di sistema alla crisi», lanciando gli e-bond, le obbligazioni sovrane europee, attraverso un'Agenzia europea del debito (Eda). È questa la proposta lanciata dalle colonne del Financial Times dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dal premier lussemburghese Jean-Claude Juncker, in occasione di Eurogruppo ed Ecofin, riuniti a Bruxelles.
Tremonti e Juncker chiedono che l'Agenzia venga creata entro il mese di dicembre, in occasione del Consiglio europeo, con il mandato di «raggiungere gradualmente un ammontare di emissioni equivalente al 40% del prodotto interno lordo dell'Unione europea e di ciascun Stato membro». Tuttavia, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, votato dal Ft ministro delle Finanze dell'anno e intervistato dal quotidiano finanziario, ritiene che siano necessari «cambiamenti importanti» dei trattati europei prima di arrivare a emettere bond. Secondo il ministro tedesco, inoltre, è essenziale che i governi si impegnino a mantenere i conti a posto, sotto pena di sanzioni: «Altrimenti, l'euro fallirebbe».
Un no esplicito è arrivato dal cancelliere Angela Merkel. «Non c'è alcun bisogno di aumentare il volume dei fondi a disposizione per salvare gli Stati dell'Eurozona in difficoltà», ha detto la Merkel durante una conferenza stampa al termine di un incontro con il premier polacco, Donald Tusk. La Merkel si è anche detta contraria alla proposta di emettere E-bonds perchè eliminerebbe la concorrenza a livello europeo sui tassi di interesse. «Il livello dei tassi di interesse - ha sottolineato il Cancelliere tedesco - rappresenta anche un incentivo a realizzare gli obiettivi del Patto di stabilità e di crescita».
Posizioni contrastanti che alimenteranno il dibattito, sottolinea il Ft, sulle misure necessarie per ripristinare la fiducia degli investitori nell'unione monetaria europea, giunta al suo 12 anno di vita.
Intanto in un'intervista televisiva, il governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha detto che la banca centrale americana potrebbe comprare di più dei 600 miliardi di titoli del Tesoro che si è impegnata a riacquistare, qualora l'economia non riuscisse nella ripresa o se il tasso di disoccupazione restasse troppo alto.