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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2011 alle ore 08:17.
Caro mutuo, ma quanto mi costi? Se lo chiedono in tanti, soprattutto chi ha comprato un immobile tra il 2000 e il 2004 e tra il 2006 e il 2008 e hanno risolto l'amletico dubbio tra fisso e variabile a favore del primo, pensando che bloccare una rata al tasso del 7-8% fosse una scelta corretta. Certo, chi avrebbe potuto predire la crisi subprime e, a ruota, la caduta dei tassi nell'eurozona all'1%? Resta il fatto che il momento attuale, per chi è insofferente nei confronti del tasso del proprio mutuo, è quello giusto per abbattere la rata. In che modo?
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Bastano tre mosse. Il primo passo è calcolare il debito residuo del mutuo e raccogliere, sulla base di questo importo, i preventivi delle banche che oggi offrono la surroga. A questo punto, con tanto di opzioni al risparmio, si propone al proprio istituto di rinegoziare il mutuo (intervenendo su tasso e/o durata ma non sull'importo). Se la banca dà due di picche (la rinegoziazione è una facoltà per l'istituto) il mutuatario, lo stesso che sta pagando un tasso che sui nuovi contratti sarebbe tecnicamente da strozzino, può estrarre l'asso dalla manica, surrogando il mutuo altrove.