Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2011 alle ore 14:16.
«No comment», Axel Weber, presidente della Bundesbank e membro del direttorio della Bce, sceglie la strada del silenzio dopo le voci che lo davano in uscita dalla banca centrale e non più in corsa per la presidenza della Bce. Parlando ai giornalisti a margine di un convegno organizzato a Vienna dalla Banca centrale austriaca, Weber ha aggiunto «di aver parlato con la cancelliera Angela Merkel» sui suoi progetti e che «prenderà una decisione in stretto accordo» con la cancelliera. Nella vigilia erano emerse indiscrezioni secondo cui Weber avrebbe lasciato la presidenza della Bundesbank. Weber non ha specificato quando s'incontrerà con la cancelliera Angela Merkel. La successione di Trichet dovrà essere decisa questa estate e deliberata a fine ottobre.
Bollettino Bce / I governi varino manovre correttive
Gallery / tutti i candidati alla successione di Trichet
Ft: per la Bce ci vuole un vero leader, non conta la nazionalità (di Elysa Fazzino)
Intransigente fino all'ultimo: «No all'acquisto di titoli di stato»
Il numero uno della Bundesbank ha ribadito la sua contrarietà all'emissione di eurobond e il suo no all'acquisto diretto di titoli del debito pubblico dei paesi in difficoltà da parte di organismi europei. «L'emissione dei cosiddetti eurobond - dice - e l'acquisto di bond governativi sul mercato secondario non sono metodi da seguire per combattere la crisi». «Questi strumenti porterebbero ad una collettivizzazione dei rischi e quindi ad una riduzione della disciplina di bilancio e non rafforzerebbero la fiducia nella sostenibilità delle finanze pubbliche». Secondo molti commentatori proprio l'intransigenza su questi temi, su cui si è scontrato anche con la stessa Bce, avrebbe ostacolato la corsa di Axel Weber alla guida della banca centrale.
«Il faro della Bce deve essere il controllo dell'inflazione»
Weber ha sottolineato che «non deve comunque sorgere alcun dubbio sulla determinazione dell'Eurosistema a controllare anche in futuro la stabilità dei prezzi all'interno di Eurolandia», mentre ha detto che il consolidamento delle finanze pubbbliche è una componente centrale degli attuali sforzi per consolidare i bilanci pubblici aggiungendo che i paesi non dovrebbero accontentarsi di un defict al 3%. «Il Patto di stabilità e crescita richiede anche che venga raggiunto nel medio termine un bilancio in equilibrio e questo non sarà possibile senza ampie misure di consolidamento supplementari». Su questa strada, secondo Weber, «regole nazionali sul debito come quelle tedesche sul freno al debito costituiscono un utile accompagnamento alle regole fiscali europee, ovvero al Patto di stabilità e crescita europeo».