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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2011 alle ore 07:29.
Dopo mesi di discussioni per migliorarla, la corporate governance è divenuta un peso per le Generali. All'indomani delle dimissioni di Leonardo Del Vecchio dal cda del Leone, proprio alla vigilia del consiglio in programma per oggi, il coro degli analisti è a senso unico nell'attribuire una diffidenza del mercato sui titoli triestini alle tensioni che si sono accumulate al suo vertice. Una mancanza di fiducia che anche ieri ha penalizzato l'azione delle Generali scesa in Borsa del 2,2% (a 15,88 euro). Dall'ottobre dello scorso anno l'indice europeo Stoxx dei titoli assicurativi è cresciuto del 14% sopravanzando l'indice generale Stoxx (+8%), un fatto che di per sé segnala un significativo mutamento nelle aspettative degli investitori. Ma l'azione del Leone non ne ha approfittato (+9% da ottobre).
Tensione nelle Generali, Del Vecchio lascia il board (di Riccardo Sabbatini)
Tutti gli uomini (più una donna) al tavolo del board delle Generali
Rcs, la disfida tra Della Valle e Geronzi per il Corriere della sera (di Giuseppe Oddo)
Il fatto è che mentre il confronto nei mesi scorsi si era concentrato su come ripartire alcune cariche interne (il country manager, il responsabile dei rischi e degli investimenti) nel modo più equilibrato ed efficiente, le tensioni in consiglio di cui è stato protagonista l'imprenditore Diego Della Valle (sulla partecipazione in Rcs) e le dimissioni di Del Vecchio hanno proposto un tema nuovo - la dialettica tra amministratori esecutivi e il presidente – che si pensava di aver risolto, al momento di nominare il nuovo board, togliendo al presidente Cesare Geronzi ogni delega operativa e concentrando il potere esecutivo nelle mani del Group Ceo Giovanni Perissinotto.
La "invasione di campo" rappresentata dalla intervista al Financial Times - Geronzi ha suggerito scelte d'investimento nel settore bancario non concordate in consiglio – ha fatto capire che quella divisione dei compiti era più fragile di quanto si immaginava. «Complessivamente c'è il rischio che peggiori la governance già debole delle Generali minacciando le future scelte strategiche della compagnia», ha scritto un report di Cheuvreux. I problemi di governance - osserva un report di Equita – «rischiano di penalizzare il titolo in quanto il mercato vorrebbe il management concentrato solo sul business». E uno studio di Mediobanca pone anche il rischio «potenzialmente incombente» di un'uscita totale di Del Vecchio dall'azionariato del Leone «se emergeranno ulteriori disaccordi tra gli azionisti».