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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2013 alle ore 22:16.

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Cipro ha un sistema bancario 7,8 volte più grande del Pil. Troppo. Infatti appena dalla Grecia è arrivata una scossa di terremoto, l'intero Paese è crollato.

L'Irlanda ha banche 5,3 volte più grandi del Pil. E infatti alla prima scossa, arrivata in questo caso dal mercato immobiliare, gli istituti di credito sono collassati insieme allo Stato. In Spagna il sistema creditizio è 4,3 volte più grande del Paese. E infatti anche Madrid ha dovuto chiedere aiuti. Insomma: banche troppo grandi diventano, in tempi di crisi, buchi troppo grandi per gli Stati.

Esistono però due Paesi dell'area euro dove questa legge sembra non funzionare: il Lussemburgo (dove le banche sono quasi 20 volte più grandi del Pil) e Malta (dove il rapporto è di 8 a 1). Si tratta di possibili future polveriere? O la solidità dei due Stati resta fuori discussione? La domanda se l'è posta, da un anno, anche il Fondo Monetario. Che ha chiesto interventi alle autorità dei due Paesi.

Se la banca batte lo Stato
«Il sistema bancario di Malta appare in salute, ma le sue dimensioni rispetto al Pil nazionale (8 volte) rappresentano un rischio per la stabilità finanziaria e per quella dei conti pubblici. La preoccupazione è che le banche siano troppo grandi da salvare». Il Fondo monetario scriveva queste parole poco più di un anno fa, al termine della sua missione a Malta. Il fondo non può certo mettere in discussione la solidità del Paese, né quella delle banche maltesi.

Il problema sta però nelle dimensioni: basta che il baco della crisi entri a Malta, come è appena accaduto a Cipro, che lo Stato non può fare nulla per salvare qualcosa 8 volte più grande di lui. «La resistenza di Malta oggi non può essere data per scontata», scriveva il Fondo. Ecco perché ha chiesto alle autorità del Paese di creare una «rete di protezione» per il settore finanziario. Cosa che le Autorità hanno in parte fatto.
In Lussemburgo – secondo i dati di Bain – il sistema bancario è ancora più sproporzionato: 20 volte più grande del Pil. Il Paese è sanissimo (il debito/Pil è al 21%), ma la differenza tra finanza ed economia reale è fin troppo evidente. Infatti anche in questo caso l'Fmi, già nel maggio scorso, ha posto il problema: «L'intensificazione della crisi europea potrebbe portare in Lussemburgo la crisi attraverso il canale finanziario». In questo caso l'allarme del Fondo è più blando, perché il Paese presenta molte solidità essendo un puro centro off-shore, ma anche in questo caso si chiede una maggiore sorveglianza.

Il baco che infetta le banche
In tutti gli altri Paesi con sistemi bancari sproporzionati i problemi sono infatti stati enormi: in Spagna e soprattutto in Irlanda e a Cipro. Invece a Malta e in Lussemburgo no. Per un motivo: in tutti gli altri casi a scatenare la crisi è stata una miccia ben precisa. Un baco. Nato per altri squilibri pregressi, che a Malta e in Lussemburgo per ora non si vedono.

In Irlanda il problema era il mercato immobiliare, cresciuto dal 2000 al 2007 2,1 volte più velocemente del Pil. Nello stesso periodo le banche hanno raddoppiato l'esposizione sul mattone, tanto che il credito al settore privato è passato dal 111% del Pil del 2001 al 217% del 2008. Morale: appena il prezzo delle case ha iniziato a crollare, le banche sono collassate. E lo Stato, per salvarle, le ha seguite.

A Cipro, invece, il baco nelle banche è arrivato dalla Grecia. Gli istituti ciprioti erano troppo esposti sul Paese finito nel crack. Questo le ha fatte collassare. A Malta e in Lussemburgo tutto questo non è mai accaduto. «Il Lussemburgo è molto diverso dall'Irlanda o da Cipro – osserva Gianluca Garbi, numero uno di Banca Sistema –. Le banche del Paese hanno pochi impieghi, cioè non prestano i soldi, ma fanno generalmente gestioni patrimoniali. Questo rende il Paese ben più solido rispetto all'Irlanda o a Cipro, dove le banche erano molto esposte sui mutui o sulla Grecia». Si tratta insomma di un puro centro off-shore. Per questo più immune al baco.

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