Nell’annuale graduatoria di Mediobanca delle aziende vinicole italiane per fatturato c’è quella che molti hanno definito la «Prosecchizzazione» del vino italiano. Ben 26 aziende sulle prime 30 per giro d’affari hanno nel proprio portafoglio almeno un’etichetta di Prosecco se non fanno delle bollicine da varietà Glera prodotte nel Nord Est il proprio core business. È quanto si evince scorrendo l’annuale graduatoria redatta da Mediobanca nell’ambito dell’indagine sul settore vitivinicolo.
GUARDA IL VIDEO / Aziende vinicole italiane: la top ten di Mediobanca (e 7 su 10 producono Prosecco)
Classifica che conferma ai primi due posti per giro d’affari due colossi cooperativi: al primo posto, posizione pressoché
inattaccabile, si conferma il gruppo cooperativo Cantine Riunite & Civ che al suo interno - lo ricordiamo - ha il Gruppo italiano
vini. La capofila vanta un fatturato 2018 aggregato di 615 milioni di euro in crescita del 3,1% rispetto ai 597 milioni del
2017. All’interno del primo gruppo italiano graduatoria consente di suddividere il Gruppo italiano vini (388 milioni, +0,8%)
da Cantine Riunite & Civ che invece hanno fatturato 245 milioni (+8,8%). Al secondo posto ancora una coop ed è la Caviro di
Faenza che nel 2018 ha fatturato 330 milioni di euro (+8,6%).
Buona performance anche per il primo gruppo privato italiano che si conferma il Gruppo Antinori con 230 milioni di euro (+4,5%
rispetto al 2017).
Le prime tre posizioni della classifica restano tuttavia invariate rispetto allo scorso anno. La prima novità di rilievo si
registra al tuttavia al quarto posto dove irrompe la Fratelli Martini secondo Luigi di Cossano Belbo che con 220 milioni di
euro di giro d'affari e forte di una crescita del 14,7% ha scavalcato Casa Vinicola Zonin (che con 202 milioni ha pure messo
a segno un incremento del 2,9% nel giro d’affari) scende dal quarto al quinto posto.
Alla posizione numero 6 posto un'altra novità Casa vinicola Carlo Botter & Figli di Fossalta di Piave che ha raggiunto un
giro d’affari di 195 milioni con una crescita dell'8,3% che gli ha consentito di scalare due posizioni in classifica.
A chiudere la Top Ten prima due cooperative trentine Cavit e Mezzacorona che si sono invertite le posizioni rispetto allo
scorso anno con la prima che ha fatturato 190 milioni (+4,4%) e che ha così scavalcato Mezzacorona (188milioni +1,9%). Mentre
alle posizioni 9 e 10 si collocano due aziende venete: Enoitalia (182 milioni, +7,6%) e il Gruppo Santamargherita (177 milioni,
+4,6%).
Fin qui la top ten. Subito a seguire va rilevata la flessione della divisione vini del Gruppo Campari che complice anche la
cessione lo scorso anno di Sella & Mosca ha perso ben 6 posizioni passando da un fatturato di 153 a uno di 100 milioni di
euro (-28,1%) e passando dalla posizione 11 a quella numero 17 .
Fra i progressi da sottolineare quello di un’altra cooperativa Terre Cevico che ha scalato due posizioni in classifica (da
16 a 14) grazie a un incremento del fatturato passato da 113 a 131 milioni (+16,3%) e quello della Compagnia de Frescobaldi
passata da 105 a 119 milioni (+13,3%). Ma come accennato a colpire nella classifica di Mediobanca è il gran numero di aziende
che hanno almeno un Prosecco nella propria gamma di prodotti. Una fotografia che forse molto più delle parole rende chiara
la dimensione del fenomeno enologico del Nord Est che ha contrassegnato il settore vitivinicolo made in Italy degli ultimi
anni. Passando in rassegna la top 30 di Mediobanca infatti hanno ad esempio un Prosecco nella propria gamma il Gruppo italiano
vini (che fa parte Cantine riunite & Civ), ce l'hanno Caviro e Casa Vinicola Zonin. Imbottiglia Prosecco sia piemontese Fratelli
Martini (4° posizione) che la veneta Carlo Botter (5°), sia Enoitalia (9°) che il Gruppo Santamargherita (10ma) che Italia
Wine Brands (11ma), che la Cantina sociale di Soave (12ma grazie a un +19,2% nel fatturato) che La Marca vini e spumanti (13ma).
Non manca il Prosecco neanche nella gamma di prodotti di Collis Wine Group (16ma), di Ruffino (18ma) , di Schenk Italia (20ma)
né di Lunelli (il gruppo degli spumanti Ferrari, al 22mo posto, ha in portafoglio la griffe del Prosecco, Bisol).
È nata con il Prosecco Villa Sandi (24ma), lo produce Contri Spumanti (23ma), la trevigiana Vivo (salita dal 24mo al 21mo
posto) e si trova un brand legato a doppio filo al Prosecco anche al numero 25 con Mionetto. E l'elenco non si ferma. A seguire
Cantina di Conegliano e Vittorio Veneto, Vinicola Serena, Vignaioli Veneto Friulani, Banfi, Masi Agricola, Quargentan, Cantina
Viticoltori Ponte di Piave e Fratelli Gancia. Tutte nel propria offerta hanno almeno un Prosecco, ben 26 etichette su 30:
l’86%. Se non è «prosecchizzazione» questa.
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