Cucinare in casa è diventato un lusso per pochi. Ne sanno qualcosa le società di delivery che stanno crescendo rapidamente nei grandi centri urbani. Come nel caso della olandese Takeaway.com NV che da quando si è quotata alla Borsa di Amsterdam nel 2016 ha visto il prezzo del titolo triplicare e il suo fondatore Jitse Groen diventare uno degli uomini più ricchi dell’Olanda. La competizione si è fatta accesa, con nomi affermati come Just Eat, Uber Eats e Deliveroo sempre più richiesti nelle grandi città.
Takeaway è balzato all’onore delle cronache lo scorso dicembre quando ha acquisito la tedesca Delivery Hero per un miliardo di euro fermando l’espansione di uno dei più forti competitor in Germania. L’idea delle consegne a domicilio via internet venne al giovane Groen, oggi quarantenne, negli anni dell’università di Amsterdam. Ben presto lasciò gli studi per dedicarsi al suo business e sviluppare una piattaforma informatica che oggi collega 44mila ristoranti ed è presente in 12 paesi europei. Attraverso la piattaforma, Takeaway è in grado di consegnare 345.556 pasti al giorno, 14.398 all’ora e oltre 31 milioni nei primi tre mesi del 2019.
Intanto in California a San Francisco, Uber sta scaldando i motori per la quotazione a Wall Street valutata 100 miliardi di dollari e UberEats rappresenta una costola della società di trasporti: nel documento preparato all’Ipo, c’è un capitolo dedicato alla società di food delivery che conta 15 milioni di pasti recapitati, un network di 220mila ristoranti ed è presente in oltre 500 città a livello internazionale destinate a salire a 700, secondo i piani di espansione della società. Il food delivery service ha mostrato entrate addirittura triplicate a 1,5 miliardi e rappresenta uno dei principali veicoli di crescita del gruppo Uber dal momento che il 50% degli accessi arriva alla piattaforma di Uber attraverso UberEats. Il prossimo passo sarà l’espansione nei dolciumi un settore che se funzionerà potrà dare grandi soddisfazioni ai futuri azionisti.
© Riproduzione riservata