Oltre Nutella c’è di più. I consumatori riscoprono le produzioni artigianali di creme spalmabili. Il 5 febbraio è il World Nutella Day: la giornata nata nel 2007 dalla blogger americana Sara Rosso per festeggiare gli appassionati di tutto il mondo della celebre crema alla nocciola. Ma a insidiare il primato di Ferrero è arrivato da metà gennaio un nuovo concorrente: Barilla ha finalmente messo su tutti gli scaffali della grande distribuzione la tanto attesa crema Pan di Stelle, ispirata all’ormai iconico biscotto, e che - nelle intenzioni e negli ingredienti - vorrebbe distaccarsi dal competitor di Alba.
Un passo coraggioso, visto che il giro d’affari è ancora fortemente presidiato proprio dal leader che ha fatto la storia della categoria e ancora dopo decenni detiene oltre i 2/3 di quote di mercato. Ma c’è chi si mantiene lontano da questa gara. Sono i piccoli produttori artigianali o semi artigianali che da decenni tengono alta la bandiera della cioccolateria italiana con creme spalmabili di altissima qualità, fatte con materie prime scelte e una cura maniacale nella preparazione.
Attenzione agli ingredienti
Le creme spalmabili a base di cioccolato contengono cacao e nocciole. Le nocciole del Piemonte sono tra le più pregiate e
saporite e il loro utilizzo è considerato un particolare di pregio nella produzione di creme spalmabili. Più alta è la percentuale
dei due ingredienti, minore è la quantità di zucchero aggiunta e di conseguenza l’apporto di carboidrati. Ma in quelle in
commercio nocciole e cacao non sempre sono gli ingredienti principali, che cedono il passo a zuccheri e grassi aggiunti. Quindi
per scegliere una crema spalmabile di qualità bisogna prestare attenzione all’etichetta: un buon prodotto dovrebbe avere meno
ingredienti possibili.
La qualità si paga
Più alto è il contenuto di nocciole e cacao più sale il prezzo. Così, dai circa 7-11 euro/kg delle creme “industriali” il
prezzo di quelle artigianali può oscillare tra i 30 e i 60 euro. «Ma il mercato può reggere benissimo diversi livelli di prodotto
– afferma il maestro del cioccolato Guido Gobino, con cinque negozi monomarca tra Torino e Milano –. Oltre al prezzo, non
sarebbe comunque possibile realizzare industrialmente prodotti come il nostro. Ovvero, con un’altissima percentuale di frutta
secca e senza aggiunta di oli, se non quelli ottenuti tritando la frutta stessa: per rendere il composto stabile e omogeneo
e resistere a lavorazioni ad alte temperature, l’industria deve ricorrere a ingredienti diversi dal solo olio di nocciola
o burro di cacao».
Tendenza unico ingrediente
All’insegna di una maggiore attenzione alla qualità e semplicità del prodotto, grande successo stanno avendo anche le creme
senza zucchero o addirittura monoingrediente. È il caso di Damiano, produttore biologico siciliano che da 40 anni è presente
nel mercato delle creme spalmabili, attraverso i canali specializzati o poche insegne della grande distribuzione. «Da tempo
ormai – spiega il titolare Riccardo Damiano – abbiamo spostato la nostra attenzione sull’etichetta per renderla sempre più
corta, soprattutto per la nostra crema Chocobella, mentre per prodotti come Acajou o Amandino il problema non si pone: sono
realizzati con un unico ingrediente raccolto sui nostri monti». L’azienda è stata insignita da poco del premio Best for Environment
2018 assegnato da BCorporation.
Dove acquistarle
Le creme artigianali oltre ai punti vendita del produttore, solitamente si trovano presso negozi specializzati in gourmandises,
enoteche e ovviamente online. Ma sempre più vengono richieste dagli chef per la preparazione delle ricette, indicandole poi
come ingrediente nel menu. «È più facile che chi si avvicina per la prima volta al nostro brand – afferma Andrea Graziano
di Fud Bottega Sicula, gastronomia con cucina presente a Catania, Palermo e Milano – compri un prodotto dopo aver cenato o
pranzato al ristorante. L’online viene maggiormente usato dai clienti già fidelizzati».
Il potenziale all’estero
Tutti i produttori, artigianali e non, sono comunque concordi nel riconoscere a Nutella il ruolo di apripista per i mercati
esteri, dove le creme spalmabili nostrane sono sinonimo di grande qualità. «Il prodotto italiano all’estero è apprezzato proprio
per la cura negli ingredienti – afferma Gianluca Franzoni, presidente e fondatore di Domori, che ha dedicato la sua vita alla
ricerca del cacao perduto fra le piantagioni del Sud America –, e in linea con il trend mondiale della frutta secca». L’azienda
di None (To) amplierà presto la gamma con nuovi gusti dedicati al mercato italiano ed estero. La Perla di Torino realizza
oltre confine il 30% delle vendite di creme, in diversi mercati europei come Germania, Russia, Svizzera, Finlandia e a livello
worldwide in Usa, Canada, Medioriente, Giappone, Australia. Mentre la pistoiese Slitti, presente in 25 Paesi, è sbarcata persino
in Qatar con suoi negozi monomarca. Del resto, Andrea Slitti è tra i cioccolatieri più premiati d’Italia e la sua Riccosa
è stata incoronata miglior crema spalmabile dal Chocolate Award nel 2014 e dalla Tavoletta d’Oro nel 2018.
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