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Dossier La moka di design a gas o elettrica

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Dossier | N. 57 articoli Il mondo del caffè

La moka di design a gas o elettrica

Da anni, in tutto il mondo, e tutte le mattine, la ormai mitica Moka Bialetti spande in cucina e nella casa il profumo del classico caffè all'italiana. E il suo borbottio, che inaugura le giornate e chiude gloriosamente i pasti, è così singolarmente piacevole che la scrittrice Frances Yates lo definì “la più bella musica dopo Mozart”. Alessi, la cui famiglia fondatrice dell'omonima casata di design, è unita da una stretta parentela con i Bialetti, ha più volte celebrato la moka con reinterpretazioni della quali la più famosa è la Cupola, disegnata nel 1988 dal grande architetto Aldo Rossi. L'ultima delle riedizioni, presentata di recente al Fuori Salone a Milano, è firmata da David Chipperfield, che ha volutamente rispettato la famigliare spigolosa forma, preservandone –sottolinea l'architetto inglese- le salienti peculiarità e cioè il materiale, il suono e la forma essenziale dei suoi angoli.

Il modello elettrico Ariete

La versione elettrica
La nuova Moka funziona ovviamente soltanto sulla fiamma del gas. Ma per chi non vuole assolutamente rinunciare al rito decisamente unico del caffè-moka all'italiana, ecco la nuova versione elettrica che ne dà Ariete.

La Moka Aroma da 6 o 4 tazze, può dunque viaggiare con noi oppure adattarsi a quelle cucine –sempre più numerose- che sono attrezzate soltanto di un piano di cottura a induzione. La versione elettrica proposta da Ariete è la classica ingegnosa trovata all'italiana: un elegante mini fornelletto di base, collegabile a qualsiasi presa (la potenza è di soli 480 Watt) che si spegne automaticamente non appena il caffè è salito e con una funzione assai utile perché mantiene la temperatura per 30 minuti.

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