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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2012 alle ore 06:44.

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ROMA
Da Ottaviano, in provincia di Napoli, a Witten, in Germania, senza complessi di inferiorità. La storia del gruppo Adler, produttore di componenti e sistemi isolanti acustici e termici per l'industria dell'auto, segue il percorso inverso a quello di tante operazioni che negli ultimi anni hanno alimentato la scuola di pensiero del "declino" industriale italiano. Stavolta è un'azienda del made in Italy, meridionale, a fare shopping all'estero, acquisendo un competitor diretto del decantato sistema tedesco.
Adler, controllata dalla famiglia Scudieri, ha acquisito il gruppo tedesco Hp Pelzer Holding, un'operazione condotta con il supporto di Simest, la merchant bank pubblico-privata partecipata a maggioranza dal ministero dello Sviluppo economico. Il gruppo Adler e Simest hanno costituito una newco, rispettivamente con il 51,4 e il 48,6%, che ha finalizzato l'acquisizione con un equity di 14,6 milioni di euro a cui si aggiunge un finanziamento soci alla Pelzer per 45 milioni sostenuto da un finanziamento di Unicredit e Intesa Sanpaolo. Gli accordi prevedono l'acquisizione, nella primavera 2013, del 48 per cento residuo del capitale dell'azienda tedesca oggi detenuto dal management.
Presidente e amministratore delegato della Simest, Giancarlo Lanna e Massimo D'Aiuto, spiegano la genesi dell'operazione andando indietro di un anno, a quando la finanziaria di sviluppo ha avuto il via libera per operare anche all'interno dell'Italia e dell'Unione europea. La mossa tedesca è la prima in un Paese europeo diretto competitor. «L'ampliamento della sfera di attività – spiega D'Aiuto – ci consente di affiancare le imprese italiane in tutte le fasi del loro sviluppo competitivo, sia in termini di produzione che di innovazione»
La collaborazione con Adler – prosegue l'a.d. di Simest – «è di lunga data: abbiamo già affiancato il gruppo napoletano in Polonia e Brasile negli anni Novanta. Ora mettiamo a segno il definitivo salto di qualità portandolo a livelli di fatturato rilevanti, quasi 900 milioni, con una presenza in 18 Paesi, dall'Europa all'America latina, dagli stati Uniti al Sud est asiatico». Adler sviluppava da sola circa la metà del fatturato di Pelzer e soprattutto non aveva la struttura e la rete sufficiente per presidiare determinati mercati nella produzione di componenti e sistemi per l'insonorizzazione acustica.
«Siamo uno storico fornitore di tutti i marchi Fiat – osserva Paolo Scudieri, presidente del gruppo Adler – e dopo l'operazione Chrysler era per noi vitale stabilire una presenza operativa anche nel continente americano, opportunità colta acquisendo Pelzer».
L'altro obiettivo del gruppo napoletano è rafforzare la propria quota con fornitori internazionali, a partire da Bmw, e unire il know how tecnologico. «Innoviamo dedicando a questa funzione il 3% dei ricavi – dice Scudieri – e fin qui abbiamo generato 22 brevetti che circolano sulle auto dei principali gruppi. L'ultimo, per l'antibattericità sulle superfici di rivestimento, sta avendo notevole successo».
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