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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2012 alle ore 08:24.

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Sgravi Irap per le imprese. Un emendamento al decreto-legge semplificazione prevede l'introduzione di sgravi fiscali a favore dei soggetti che effettuano investimenti in beni strumentali secondo lo schema di cui alla legge 488/1992. La fruizione del credito di imposta sarebbe utilizzabile in dieci anni, nel rispetto dei massimali previsti dalla disciplina degli aiuti di stato dell'Unione europea per le aree svantaggiate. La ratio della proposta è di alleggerire il carico fiscale delle imprese attraverso un significativo abbattimento dell'Irap.

Il rapporto sugli incentivi del ministero dello Sviluppo economico, in corso di pubblicazione, sembra confermare l'eccessiva frammentazione di norme dalle quali non sempre gli imprenditori riescono a trarre adeguato vantaggio. Già nel 2009 il Mise aveva lamentato una certa lentezza e farraginosità nelle procedure di spesa. Successivamente, in materia di quantificazione, altri lavori hanno evidenziato che la voce 'trasferimenti alle imprese' non può essere l'unico riferimento per la misurazione degli incentivi in quanto include anche i trasferimenti a favore delle imprese di pubblico servizio che non possono essere considerati incentivi in senso stretto.

Nel merito il provvedimento non sembra possedere la necessaria copertura finanziaria. Infatti, in base ai dati del bilancio di previsione, gli stanziamenti per trasferimenti alle imprese ammontano ‐ nel triennio 2012/14 ‐ a circa 12,5 miliardi annui. Di questi oltre un terzo sono al di fuori dal perimetro di applicazione della norma la quale, esclude i trasferimenti all'Anas, al trasporto pubblico locale e a Fs. Dei restanti due terzi, vanno escluse le rate di mutuo e i contributi in conto interessi su interventi già disposti, i crediti di imposta in corso di fruizione e i contratti di programma o di servizio. Pertanto, il provvedimento potrebbe trovare parziale copertura solo nel restante miliardo di euro che già finanzia ‐ tra l'altro ‐ l'istruzione privata, lo spettacolo, l'editoria e le emittenti locali.

Dunque, il lodevole intento di alleggerire la pressione fiscale attraverso una razionalizzazione del sistema degli incentivi a favore delle imprese richiederebbe un ampliamento degli strumenti di copertura finanziaria del provvedimento.

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