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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2012 alle ore 06:45.

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L'AQUILA
Nessuna insolvenza e pochissimi ritardi nel pagamento delle rate su oltre 3 milioni e 830mila euro di crediti erogati da gennaio 2011 a oggi, un totale di 191 finanziamenti suddivisi fra imprese (114), cooperative (9) e famiglie (68), per un ammontare medio che si attesta rispettivamente intorno a 27mila, 38mila e 5.600 euro. È il bilancio, aggiornato al 31 marzo 2012, del progetto "Microcredito per l'Abruzzo", nato come strumento di sostegno alla popolazione colpita dal devastante terremoto dell'aprile 2009.
I beneficiari sono famiglie in difficoltà, artigiani e commercianti che avevano visto la propria attività distrutta dal sisma, persone che – dopo aver perso il lavoro – si sono inventate una nuova opportunità microimprenditoriale e, fra queste ultime, un numero notevole di giovani e di giovani start up. Entrato a pieno regime operativo, il progetto mostra un trend di erogazione mensile in continua crescita, anche negli ultimi mesi, nonostante la stretta creditizia e la fase di recessione economica.
L'iniziativa è coordinata da Etimos Foundation, in partnership con Consorzio Etimos, Abi (Associazione bancaria italiana), Federazione delle BCC di Abruzzo e Molise, Associazione Qualità e Servizi, Caritas diocesana dell'Aquila. Il progetto conta su un fondo patrimoniale, di provenienza pubblica, di 4 milioni e 530mila euro; soldi che non vengono utilizzati direttamente nell'attività di finanziamento, bensì come garanzie per la concessione di prestiti erogati attraverso il sistema bancario locale (che utilizza dunque fondi propri), a parità di prodotti e condizioni per tutti e con uno spread che, fino a oggi, si è mantenuto invariato al 2,5 per cento. L'impegno delle banche aderenti ad applicare un meccanismo di leva finanziaria sul fondo stesso, rende inoltre possibile un plafond potenziale di finanziamenti di oltre 50 milioni.
Innovativa in "Microcredito per l'Abruzzo" la scelta di non creare una nuova struttura operativa a servizio del progetto e di non affidarsi a un unico istituto di credito, bensì di coinvolgere il sistema bancario del territorio, ottenendo un'adesione che copre oltre l'85% degli sportelli operativi.
Risultati che fanno guardare al microcredito «nella sua funzione di catalizzatore di crescita e benessere, efficace a più livelli – Marco Santori, presidente di Etimos Foundation – come risposta al crescente bisogno di sostegno finanziario per lo sviluppo della piccola imprenditorialità, come mezzo di lotta contro l'esclusione sociale e come strumento di welfare per famiglie e singoli individui. Abbiamo avviato un percorso per replicare questa esperienza in altri territori: non con la funzione di sostegno nei contesti di emergenza, ma di supporto per affrontare la crisi e promuovere sviluppo». È nato a tale scopo "MxIT-Microcredito per l'Italia", impresa sociale che lancerà nelle prossime settimane la campagna per la costituzione del proprio fondo e diverrà operativa nel corso dell'anno, non appena ottenuta l'iscrizione come intermediario finanziario presso Banca d'Italia.
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