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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2012 alle ore 10:42.

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Con Piaggio e Pirelli, il sistema Italia si prepara a sbarcare sul terzo mercato mondiale delle due ruote. I numeri in Indonesia sono di tutto rispetto: 8,2 milioni di moto prodotte e vendute all'anno. Solo Giakarta, con 1,2 milioni di pezzi all'anno, supera (in quantità, non in valore) l'intero mercato europeo. Qui finora i giapponesi hanno fatto da padroni. Honda e Yamaha da sole coprono il 95% del mercato.

Che diventa il 98% con Kawasaki. I produttori cinesi (e taiwanesi) entrati sul mercato una decina di anni fa sono scomparsi. Avevano fatto crollare i prezzi ma la qualità era pessima: chi comprava alla fine scopriva che, incluso il costo delle riparazioni, di moto doveva comprarne tre. E così il made in Japan ha raccolto i frutti: ha abbassato i prezzi di listino e si è ripreso il mercato che così raddoppiato.

La nuova sfida indonesiana di Piaggio si colloca dal lato opposto. Il gruppo italiano punta a creare un mercato "premium", finora inesistente. Può contare su una grande immagine ereditata dal passato: l'Indonesia viene subito dopo l'Italia per numero di Vespa Club in attività. E i modelli d'epoca qui si vendono a diverse migliaia di dollari. Su scala più grande lo sbarco in Indonesia duplica l'operazione già riuscita in Vietnam. Piaggio userà anche lo stesso format: layout dei punti vendita di livello elevato e riconoscibile, personale in divisa, gadget e accessori marchiati, campagne d'immagine.

L'investimento iniziale è sul fronte commerciale: sono ormai pronti 42 concessionari. Messaggio importante per altre filiere dell'export italiano (moda, arredamento) : Piaggio non ha avuto alcuna difficoltà a trovare i partner locali disposti a investire nella distribuzione del made in Italy. E l'allestimento di una concessionaria Piaggio costa.

Grazie a questi investimenti la casa di Pontedera ormai è in grado di coprire tutte le isole: Sumatra, Giava, Bali, Sulawesi Kalimantan con le prime 10 città del Paese. Resta fuori solo Papua Nuova Guinea. l'obiettivo è crescere rapidamente rispetto ai 15mila pezzi venduti nel 2011. Dopodichè si passerà alla fase due: quando le vendite cominceranno ad avvicinarsi ai 100mila pezzi anno, partirà un nuovo stabilimento, il secondo del gruppo di Pontedera sul mercato Asean. Per ora il mercato indonesiano sarà rifornito con scooter e moto prodotti nello stabilimento in Vietnam (in fase di raddoppio) che passano dogana in Indonesia a dazio zero grazie agli accordi doganali tra i Paesi Asean.

Diversa l'operazione Pirelli, che ha scelto come partner il gruppo Astra (con catena di controllo che fa capo a Jardine Matheson di Hong Kong) che in Indonesia è leader di mercato sul mercato delle quattro ruote (reti vendita Honda, Peugeot, Bmw ed altri) e anche nelle due ruote: è infatti partner a tutto campo (produzione, rete vendita) della Honda con 4 milioni di pezzi prodotti e venduti all'anno. Pirelli, che avrà la maggioranza delle quote, avvierà uno stabilimento che produrrà, a regime, oltre 7 milioni di pneumatici per moto all'anno. In parte saranno venduti sul mercato locale con marchio Astra (incluso primo equipaggiamento delle moto Honda). In parte saranno riesportati con il marchio Pirelli anche su altri mercati mondiali. Ammontare annunciato dell'investimento: 90 milioni di dollari. (M.D.N.)

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