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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2012 alle ore 06:45.

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TORINO
Mentre aumenta in direzione Svizzera e Austria, il trasporto merci su ferro resta al palo verso la Francia. Nel 2010 le merci trasportate su strada e rotaia attraverso i valichi (segmento alpino A, dal Moncenisio-Frejus al Brennero) sono state 105 milioni di tonnellate, più 10,9% rispetto al 2009, e la quota di traffico su ferro è passata al 40,3%, due punti in più rispetto al 2009. Ma con performance assai diverse a seconda delle direttrici: in testa la Svizzera (62,2% merci su rotaia), seguita dall'Austria, 33,4%, e, fanalino di coda, la Francia, inchiodata al 16,5 per cento. Dall'ultimo rapporto Alpinfo emerge che sono state 3,9 milioni le tonnellate di merci transitate dal valico del Moncenisio nel 2010: in recupero rispetto alle 2,4 del 2009 ma lontane dagli 8,6 milioni del 2000.
«Sul fronte francese il ritardo è netto e il tunnel di base bisognerebbe averlo già» chiosa Livio Ambrogio, presidente di Ambrogio trasporti, leader europeo nel trasporto intermodale, con fatturato consolidato a 120 milioni e oltre 400 addetti. Un problema di linea, certo, ma anche di mercato. «È chiaramente visibile un incremento di traffico ferroviario – aggiunge Ambrogio – dove la liberalizzazione ha portato più imprese in concorrenza fra di loro, come al Gottardo, al Sempione, al Brennero. I dati sono negativi dove invece restano in attività solo gli ex monopoli, quindi nel traffico nazionale, al Modane-Frejus e in Friuli-Venezia Giulia».
Cominciamo con la linea: «I limiti maggiori – sostiene il documento dell'Osservatorio Torino-Lione presentato ai sindaci il 28 marzo – si concentrano sulla galleria del Frejus». L'attuale tunnel presenta carenze tali da causare limitazioni nei passaggi dei convogli PC45, una forte pendenza massima, che arriva al 33 per mille e che dovrebbe scendere, col tunnel di base, al 12,5 per mille, e costi eccessivi legati alla necessità di utilizzare più locomotori. Condizioni che hanno messo il valico del Moncenisio all'angolo. «Si tratta – sottolinea Ambrogio – di un valico ex importante: fino agli anni Novanta è stato alternativo al Brennero e alla Svizzera verso il nord Europa, oggi è una realtà marginale». Tutto questo mentre gli altri valichi scoppiano. «Nella nostra sede di Gallarate – aggiunge Ambrogio – dal 2010 a oggi abbiamo raddoppiato il traffico verso la Germania e aumentato del 30% quello verso il Belgio. A quattro anni dall'apertura del Lötschberg stiamo "centellinando" i treni, anche verso il Gottardo le tracce sono sature». Si pensi al Sempione, aggiunge, «il primo concorrente del Frejus, dove la quantità di merci trasportate via treno è triplicata in dieci anni».
Su valichi e trasporto merci si gioca una guerra di cifre. Il tema del fabbisogno lungo la direttrice Italia-Francia è al centro di tutti gli studi che sostengono le ragioni del No Tav, compreso il documento presentato dalla Comunità montana della Valsusa e Val Chisone. «I problemi tecnici della linea esistente – sostiene Angelo Tartaglia, docente del Politecnico e curatore di studi sull'economicità della Torino-Lione – è secondario rispetto al tema principale, legato ai volumi di traffico lungo la direttrice ovest-est Europa, che non potranno mai crescere in misura tale da rendere economicamente sostenibile la realizzazione dell'opera». Tutti d'accordo sul fatto che lungo la direttrice Italia-Francia sono mancate politiche a favore del trasporto merci su ferro. Ma con conclusioni opposte. «Con la Tav – conclude Ambrogio – la direttrice del Frejus resta in corsa, come snodo essenziale delle merci verso Francia e Spagna e soprattutto (80%) verso il nord Europa».
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I NUMERI

105 milioni
Di tonnellate
Le merci trasportate su strada
e rotaia attraverso i valichi
nel 2010 – dal Moncenisio/Frejus al Brennero – (rapporto Alpinfo)
40,3%
Su ferro
La quota di traffico su ferro
del totale di merci trasportate nel 2010, due punti percentuali in più rispetto al 2009
33 per mille
La pendenza
Quella massima attuale
del Frejus, che dovrebbe scendere, con il tunnel di base, al 12,5 per mille
80%
Traffico verso il nord Europa
Con la Tav il Frejus resta
in corsa come nodo essenziale per le merci verso il nord Europa

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