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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2012 alle ore 06:44.
CHIOMONTE (TO)
La protesta è partita dalla Valsusa, nel giorno in cui è stata formalizzata l'occupazione dei terreni privati che serviranno a effettuare lo scavo del tunnel esplorativo della Torino-Lione. Ma così come già era accaduto a fine febbraio, l'appello dei no Tav non è caduto nel vuoto. E, a poco a poco, le azioni di solidarietà a chi si oppone alla realizzazione della linea ad alta capacità ferroviaria si sono moltiplicate, a macchia d'olio, in tutta Italia. Da Milano a Brescia, da Torino a Genova a Palermo si sono registrati blocchi ai treni in partenza nelle stazioni, cortei nei centri storici e blitz nelle sedi della Rai e del Pd, così come è accaduto sotto la Lanterna. Dimostrazioni che si sono propagate soprattutto a partire dal tardo pomeriggio, quando in Valsusa la giornata era terminata all'insegna del dissenso, ma senza scontri o azioni di guerriglia. Con una partecipata assemblea pubblica alle 18, nei pressi dell'autostrada Torino-Bardonecchia, bloccata dal mattino all'altezza della galleria Prapontin.
Ieri, in Valle, i tecnici di Ltf sono così riusciti a completare le operazioni per l'acquisizione dei terreni di Chiomonte, già di fatto recintati da un mese e mezzo dalle forze dell'ordine. Da oggi alla Maddalena possono iniziare, senza ulteriori interruzioni, i lavori che porteranno allo scavo della galleria esplorativa, lunga 7,5 chilometri e necessaria a sondare la natura delle rocce (le stesse che saranno attraversate dal tunnel di base). «La protesta del movimento in Valle – ha detto ieri lo stesso commissario di Governo, Mario Virano – è stata gestibile e pacifica. Anche nelle patologie ci sono le fisiologicità. Quelle del movimento No-Tav, infatti, sono proteste attese e previste. Mi sembra un fatto importante che il contesto non sia degenerato. Non scopriamo adesso che c'è un nucleo di irriducibili e ogni volta che questo si manifesta ne prendiamo atto».
In tutto, per la procedura di constatazione dello stato delle aree (necessaria a definire nel dettaglio l'ammontare delle indennità da corrispondere ai proprietari dei lotti occupati) si sono presentati, dalle nove, una ventina delle sessanta persone che ne avevano diritto. Una di queste, Marisa Meyer, 67 anni, un bastone per camminare, ma una volontà di ferro, è riuscita ad ammanettarsi alle recinzioni del cantiere ed è rimasta lì per tre ore, sostenuta da un gruppo di attivisti che, al di là delle reti, si sono avvicinati al cantiere. La donna possiede il terreno su cui è stata costruita la baita abusiva della Val Clarea, simbolo del movimento no Tav, occupato come ha spiegato «senza che ce ne fosse motivo, visto che è estraneo all'area dei lavori». Tre manifestanti sono anche riuscite a entrare in cantiere da un varco tagliato nelle reti: sono state identificate e rilasciate.
Nel frattempo, il Governo ha confermato anche ieri la volontà di proseguire con l'infrastruttura. «Per noi la Tav rimane un'opera prioritaria per lo sviluppo, a cui il Paese non può rinunciare – ha spiegato Mario Ciaccia, viceministro alle Infrastrutture –. La linea non ha solo riflessi economici molto importanti sullo sviluppo dell'economia locale, ma riguarda tutta l'Italia e a questo dobbiamo guardare».
Nel sito della Maddalena, dichiarato di interesse strategico, potranno entrare dai prossimi giorni gli operai della cordata di imprese guidata da Cmc, che già si era aggiudicata i lavori per lo scavo del cunicolo di Venaus nel 2005: un'opera mai partita, ma fermata all'epoca dalla ribellione della valle. A Chiomonte, gli operai della cooperativa dovranno eseguire prima di tutto i rilievi topografici, per poter concludere la progettazione preliminare del tunnel. Fra le prime opere previste, c'è inoltre la messa in sicurezza dello svincolo che, dalla corsia in direzione Torino dell'A32 permette l'acceso al cantiere. «Nell'area – spiegano ancora i tecnici di Ltf – dovranno inoltre essere eseguite le bonifiche belliche, gli interventi di preparazione dello scavo e il consolidamento dei terreni, dove sarà depositato lo smarino, estratto dalla galleria». Molte di queste opere saranno eseguite, come ha ribadito lo stesso Virano, non dalla Cmc, ma dalle aziende della Valsusa, che hanno risposto alla gara di accordo quadro, per la definizione di due liste di fornitori da interpellare all'occorrenza. Lo scavo del tunnel non inizierà invece prima dell'estate. L'occupazione delle aree durerà, sulla carta, 55 mesi: nel frattempo, entro il 2013, dovrebbero partire i lavori per la realizzazione del tunnel di base.
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