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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2012 alle ore 06:46.

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MILANO
Centomila pezzi oggi, che si moltiplicheranno per cinque in pochi anni. L'obiettivo di Brembo sui freni in carbon-ceramica è ambizioso ma un po' più vicino dopo la "vittoria" italiana nel bando europeo per le nanotecnologie. Il progetto Helm, che ottiene fondi per otto milioni di euro, è l'unico italiano tra i 12 selezionati da Bruxelles e ritenuti meritevoli di finanziamenti comunitari. Vittoria italiana in gran parte merito di Kilometro Rosso, parco tecnologico alle porte di Bergamo dove si trovano ben tre dei soggetti coinvolti nel progetto: Brembo, Petroceramics e Warrant Group, che ha coordinato il dossier e che nel parco ha una delle proprie sedi.
Helm si propone di ridurre i tempi di lavorazione e il consumo di energia nella lavorazione dei composti di ceramica, permettendo così di allargare le applicazioni a settori finora trascurati.
«I costi attuali sono tali – spiega Marco Orlandi, manager di Brembo-Sgl Carbon Ceramics Group – da rendere possibile un utilizzo di questi freni solo per vetture di fascia alta. Con un processo produttivo diverso e più efficiente contiamo di innescare un circolo virtuoso sui volumi e sui prezzi, in modo da allargare di molto l'utilizzo di questo prodotto».
Il progetto, che vede la partecipazione di sette centri universitari e 12 aziende, prevede una riduzione dei tempi di lavorazione fino al 60% con costi globali in calo fino al 25 per cento. La tecnologia sarà messa a punto in Italia, grazie anche alla "piccola" Petroceramics, 13 dipendenti e 1,5 milioni di ricavi, insediata a Kilometro Rosso e partecipata al 20% da Brembo.
«La prossimità con la grande azienda e la rete che si è creata qui – spiega l'ad di Petroceramics Massimiliano Valle – sono aspetti vincenti. La multinazionale offre un metodo di lavoro e managerialità, mentre un piccolo laboratorio può garantire la massima flessibilità e mettersi al lavoro in tempi rapidi su un nuovo progetto. Il progetto Helm sfrutta al meglio le nostre capacità, considerando che noi viviamo proprio di ricerca».
Il successo italiano di questo progetto non è però purtroppo la regola e spesso le iniziative italiane fanno fatica a sfruttare le opportunità di Bruxelles. «L'Italia fornisce il 13% dei fondi – spiega Isella Vicini, direttore European Funding di Warrant Group – mentre ottiene il 6-7% delle risorse. Questi progetti richiedono la partecipazione di almeno tre paesi e il coinvolgimento di Università, Pmi e utilizzatori finali del prodotto ed è quindi fondamentale disporre di una rete di relazioni complessa per poter mettere in piedi un progetto credibile. Eppure trovare in Italia aziende o centri di ricerca eccellenti non è affatto difficile, l'importante è riuscire a coordinare gli sforzi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE CIFRE
60%
Riduzione dei tempi
È il risparmio nella lavorazione del prodotto previsto
dal progetto innovativo, con costi globali in calo fino al 25 per cento
19
Aziende e centri universitari
Sono sette i centri universitari
e 12 le imprese che partecipano alla piattaforma Helm portata avanti dal parco scientifico Kilometro Rosso

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