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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2012 alle ore 06:44.

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Rimborsi Iva, sale la protestaRimborsi Iva, sale la protesta

ROMA - Il coro delle proteste non si attenua. Di giorno in giorno aumentano le segnalazioni al Sole 24 Ore di imprese ancora in attesa dei rimborsi Iva in conto fiscale. Ma c'è un dato che potrebbe rendere ancora meno tranquilli i sonni delle aziende italiane: la coperta finanziaria rischia di rivelarsi troppo corta vista l'abitudine del Governo a recuperare le risorse per il finanziamento delle recenti riforme dai capitoli di bilancio del ministero dell'Economia destinate al pagamento dei rimborsi tributari.

L'ultimo caso in ordine di tempo si è verificato una ventina di giorni fa. Al momento di trovare le coperture al disegno di legge Fornero sul mercato del lavoro, attualmente all'esame del Senato, l'Esecutivo ha individuato uno dei canali di finanziamento dei futuri ammortizzatori sociali nella riduzione delle dotazioni finanziarie del programma di spesa «Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi di imposta» nell'ambito della missione «Politiche economico-finanziarie e di bilancio» dello stato di previsione del Mef. Per un ammontare non trascurabile: dai 581 milioni del 2013 si passa ai 907 dell'anno successivo per poi assestarsi tra i 400 e i 500 milioni tra il 2018 e il 2021.

Lo stesso copione si era già verificato tre mesi prima, all'atto di varare il decreto legge n. 1/2012 sulle liberalizzazioni. L'articolo 35 – che dovrebbe sbloccare 2,7 miliardi di euro quest'anno per consentire alle Pa di cominciare a saldare i propri debiti con le imprese – indica la propria fonte di approvvigionamento in un prelievo corrispondente sulle risorse disponibili sulla contabilità speciale 1778 dell'Agenzia delle entrate, destinata in realtà a rimborsi e compensazioni di crediti di imposta. Con il paradosso di far pagare alle aziende stesse la "liquidità" che si vedrebbero recapitare sotto forma di pagamento dei crediti commerciali già maturati. E ciò nonostante i dubbi su tali forme di copertura espressi a suo tempo dal servizio Bilancio di Palazzo Madama che ha ricordato come già il Governo precedente, con la legge di stabilità 2011 e la prima manovra estiva, avesse attinto allo stessa gestione di Tesoreria.

Tutti temi che rendono ancora più attuale l'allarme lanciato dal Sole 24 Ore di sabato e domenica scorsi. Secondo cui risulterebbero bloccati due rimborsi fiscali su tre per il 2011. Quelli in conto fiscale (5,8 miliardi) sono calati infatti del 17,5% rispetto all'anno prima e del 28% rispetto al 2009. E l'emorragia è proseguita nel primo trimestre di quest'anno con un calo del 51,7% rispetto allo stesso periodo del 2011.

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