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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2012 alle ore 06:45.

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ISTANBUL. Dal nostro inviato
Incontri faccia a faccia tra le aziende, più di 400, con un centinaio di imprese coinvolte. E poi un forum dedicato alle infrastrutture, "Italy & Turkey-Building together", al quale hanno partecipato settanta imprese di costruzioni italiane e 50 turche, le più importanti dei due paesi.
La infrastrutture, assieme ai settori dei macchinari, dell'energia e i beni di consumo (moda, alimentare, cosmetica) sono i focus della missione italiana in Turchia, organizzata da Confindustria, Abi, Ice, Unioncamere e Rete Imprese Italia, insieme ai ministeri degli Esteri e dello Sviluppo. È cominciata l'altro ieri, con il Forum economico, al quale hanno partecipato tra gli altri la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il presidente dell'Ice, Riccardo Monti, il sottosegretario allo Sviluppo, Massimo Vari, esponenti del governo turco e della Tusiad, la Confindustria turca.
«Missione positiva, i nostri imprenditori stanno cercando sbocchi importanti», ha detto la Marcegaglia. Sulle infrastrutture, il governo turco ha in programma investimenti consistenti, nelle autostrade, nelle ferrovie e negli aeroporti. «È un mercato enorme, dove l'Italia è ben presente», dice Massimo Rustico, consigliere diplomatico del presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, e coordinatore delle iniziative di promozione all'estero dell'associazione. Per dare l'idea, Rustico cita un esempio: i 400 chilometri di autostrada previsti lungo la costa egea da Ismir a Gebze e il ponte di Gebze, a Sud di Istanbul sono un progetto da 6,5 miliardi di dollari, realizzato in Bot (built operate transfer), con il finanziamento privato, a fronte di una concessione di circa 20 anni. Si comprende, quindi, la massiccia presenza di 70 imprese e l'iniziativa che l'Ance ha realizzato, assieme ad Unicredit e Intesa San Paolo, con il forum di ieri e oggi: «Ci sono stati più di cento incontri faccia a faccia tra aziende, anche grandi», ha continuato Rustico, che ha guidato la delegazione, accanto al vice presidente Ance, Giandomenico Ghella. Building together: «L'industria turca delle costruzioni è la seconda al mondo, sono interessati alla nostra qualità e alle nostre competenze tecniche». Italiani e turchi, quindi insieme: non solo in Turchia ma anche altrove: «La Astaldi è in Polonia con due imprese turche per una metropolitana, sempre insieme alla Turchia per il nuovo terminal di San Pietroburgo e per una autostrada in Oman, oltra a realizzare parte del metro di Istanbul». A breve si saprà chi ha vinto la gara per il terzo ponte sul Bosforo della grande metropoli: «In un gruppo di imprese c'è Astaldi, in un altro Salini, siamo protagonisti». La Salini, come dice Gaetano Germani, responsabile locale, ha presentato l'offerta per il terzo ponte sul Bosforo con la Gulemak, progetto in Bot. Si è già aggiudicata nel 2011 56 chilometri di ferrovia alta velocità, comprese le opere civili, per un progetto finanziato con fondi europei da 146 milioni di euro, insieme alla Kolin.
Accanto ai grandi progetti, ci sono i produttori di beni di consumo che stanno cercando di farsi largo: «Su questo mercato non ci siamo, sono presenti i francesi e i tedeschi, soprattutto quest'ultimi», dice Fabio Rossello, presidente di Unipro (associazione di Confindustria della cosmetica), per la prima volta in Turchia a sondare le possibilità di business. In questi due giorni Rossello si è incontrato con grandi catene di distribuzione e con singoli distributori che forniscono farmacie e profumerie, è già previsto un seguito a settembre, a Milano, con incontri più mirati con le aziende.
A riprova della collaborazione tra Italia e Turchia è andato ad un imprenditore turco, Mustafa V.Koc, il premio Leonardo International 2012, come ha annunciato la presidente Luisa Todini. Il premio sarà consegnato dal presidente della Repubblica durante la Cerimonia al Quirinale, a gennaio.
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