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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2012 alle ore 08:13.

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VENEZIA Dal nostro inviato
Sette nuove regole per la sicurezza a bordo, tra le quali un sistema di controllo elettronico delle rotte e una nuova gestione, più collegiale, del ponte di comando delle navi. Così i vertici di Costa Crociere, alla cerimonia di consegna di Fascinosa, tenutasi ieri a Venezia, hanno mostrato di voler ripartire, dopo il tragico naufragio di Concordia.
«Il recupero della nave inclinatasi davanti all'isola del Giglio - ha spiegato Pier Luigi Foschi, presidente e ad della compagnia italiana del gruppo Carnival - costerà circa 300 milioni di dollari. Una cifra che potrebbe anche aumentare e che sarà versata dalla compagnia ma poi risarcita dall'assicurazione P&I».
Quindi, se tutto andrà come da programma, non dovrebbe incidere sul bilancio della compagnia, che pensa già al futuro. In ottobre, infatti, è previsto l'ordine di una nuova nave che si aggiungerà all'unità, ancora senza nome - ma chiamata "supercosta" per le sue dimensioni (132.500 tonnellate di stazza e la capacità di trasportare 5mila passeggeri) - già in costruzione presso Fincantieri. «Abbiamo un'opzione con Fincantieri per un'altra nave della stessa classe della "supercosta", che andrebbe comunque aggiornata tecnicamente rispetto a quella in costruzione - ha aggiunto Foschi. Ma ci sono anche altri progetti di Carnival in ballo». In ottobre, dunque, il cda della società dovrebbe stabilire se ci sarà un ordine di una nave del brand Costa o di una con un altro marchio. E il candidato naturale alla costruzione è Fincantieri, anche se, lo ha confermato anche l'ad del gruppo navalmeccanico, Giuseppe Bono, si tratta, in particolare, sul prezzo. Bono ha anche ribadito di essere interessato all'acquisizione di cantieri esteri (nel mirino c'è il norvegese Stx Osv, specializzato nell'offshore) sottolineando che «o si fa il salto e Fincantieri diviene un gruppo davvero europeo entro l'estate o si sarà persa una grande occasione».
Intanto, ieri, Foschi, il numero due di Carnival Howard Frank e Michael Thamm (che dal 1° luglio subentrerà allo stesso Foschi nella carica di ad di Costa e ha confermato che la compagnia "dovrà avere una maggiore capacità" di trasporto), hanno avuto in consegna, da Fincantieri, Costa Fascinosa che, con 114.500 tonnellate di stazza e 3.800 passeggeri, segna lintenzione dell'azienda di rilanciare il marchio. «Dopo il crollo nato dall'incidente di Concordia, che non doveva succedere e non succederà più - ha detto Foschi - da aprile le prenotazioni segnano il 25% in più rispetto allo stesso periodo del 2011: due italiani su tre stanno comprando crociere Costa. Certo, bisogna recuperare quanto perso prima, ma stanno migliorando anche il mercato francese e quello tedesco». Frank, da parte sua, ha aggiunto: «Vogliamo continuare a investire in Italia - dove in 23 anni abbiamo già impegnato 24 miliardi di dollari - e nella compagnia Costa».
Al centro del progetto per il pieno rilancio, la compagnia ha posto la sicurezza. Foschi ha illustrato, quindi, le sette nuove iniziative che il gruppo ha deciso di adottare. Ci sarà un rafforzamento delle procedure di addestramento degli ospiti in caso di emergenza; una procedura, con card elettronica di controllo, per i passeggeri che non abbiano partecipato all'addestramento; una nuova sezione nel sito web di Costa per illustrare le procedure di sicurezza a bordo delle navi; l'avvio del sistema "High tech safety monitoring system" per il monitoraggio in tempo reale della rotta di tutte le navi della flotta; la formazione, con simulatori, degli ufficiali su un nuovo modello di gestione del ponte di comando; la condivisione formale del piano di navigazione della nave da parte degli ufficiali prima della partenza; una serie di limitazioni all'accesso al ponte di comando, con l'obbligo di avvertire l'armatore.
Riguardo al comando, ha sottolineato Foschi, «la responsabilità continuerà ad essere del comandante ma la gestione dovrà essere più collegiale: il comandante diverrà una sorta di ammiraglio che sovrintende alla manovre attuate dagli ufficiali. Occorre però, per questo, che si portino modifiche all'attuale codice italiano della navigazione».
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